«Ho visto il primo corpo sotto il pelo dell'acqua, a un centinaio di metri dalla riva. Stavo facendo il bagno con il materassino: mi sono impressionato. Ho dato subito l'allarme. Pochi attimi dopo, a qualche metro di distanza, è riaffiorato anche un altro corpo». È il racconto del primo bagnante, un giovane romeno, che, domenica pomeriggio al Lido di Camaiore, ha notato in acqua i corpi di Sebastian Baggi e Giuseppe Gotti, i due bergamaschi di Sorisole annegati nel Tirreno a causa di una congestione.
Il dramma si è consumato – spiegano dalla riviera della Versilia – nel primo vero giorno di caldo e di mare della stagione 2010. Il bagnante che ha dato l'allarme è un giovane di origine romena: si trovava nello specchio di mare di fronte alla spiaggia libera del Lido e, in quel momento, i bagnini si trovavano al loro posto, come poi accertato anche dalla guardia costiera. La spiaggia era inoltre piuttosto affollata, ma nessuno si è accorto di quello che stava accadendo fino a quando il romeno ha dato l'allarme.
«Probabilmente i due corpi sono stati trasportati un po' dalle correnti – ha spiegato Daniele Francesconi, bagnino del bagno Paradiso, uno dei primi a intervenire per i soccorsi –. Il mare era calmo, ma l'acqua ancora piuttosto fredda. Forse i due si sono gettati in mare dopo aver mangiato». «Abbiamo fatto tutto il possibile per rianimarli – hanno spiegato i primi soccorritori, il personale del 118, della Croce Verde di Viareggio e di Lido di Camaiore –: i due uomini erano rimasti sotto il livello dell'acqua per qualche minuto».
I due bergamaschi non avevano i documenti: sulla spiaggia sono poi stati trovati dagli uomini della capitaneria di porto due asciugamani e un paio di chiavi di un'automobile, ma le ricerche in zona non hanno inizialmente permesso di risalire ad alcuna vettura corrispondente parcheggiata nella zona. I momenti che hanno seguito il recupero dal mare dei due corpi sono stati piuttosto concitati: sono accorsi sul posto gli assistenti bagnanti di tre stabilimenti balneari – Paradiso, Cavalluccio marino e Abetone – e ai due bagnanti è stato praticato il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca e il personale del 118 ha anche usato il defibrillatore.
Il cuore dei due ha infatti ripreso a battere per qualche minuto, tanto che Giuseppe e Sebastian sono stati caricati sulle ambulanze, ma la situazione è poi di nuovo purtroppo precipitata.
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