Investì ventenne dopo un litigio
Deejay condannato a 4 anni

È stato condannato a 4 anni per tentato omicidio, R. T., il venticinquenne di Fara Gera d'Adda che lo scorso novembre a Capriate era stato arrestato dopo che, al termine di una lite, aveva investito con l'auto - volontariamente secondo l'accusa, senza volerlo secondo quanto ha ripetuto la difesa venerdì - un ventenne di Crema, L. A., che era rimasto gravemente ferito.

La condanna è arrivata dopo un processo con rito abbreviato celebrato davanti al giudice dell'udienza preliminare Raffaella Mascarino, che ha inflitto al giovane anche 14 giorni di arresto per la guida in stato di ebbrezza. A favore del ventenne investito il gup ha infine disposto un risarcimento in via provvisionale di 15 mila euro.

Il fatto era accaduto nella notte tra il 27 e il 28 novembre nel parcheggio del centro commerciale «L'Onda»: il giovane di Fara Gera d'Adda si era esibito come disc-jockey nel vicino bar «Rimini Rimini», lo stesso locale dove il ventenne di Crema aveva festeggiato il compleanno coi suoi amici. A fine serata tra il dj e alcuni avventori era esploso un diverbio, proseguito poi all'esterno del locale: al culmine della lite il venticinquenne era salito al volante della sua Ford Focus e secondo le accuse aveva investito, urtandolo due volte, il ragazzo.

Il cremasco era rimasto gravemente ferito ed era stato trasportato in ambulanza al policlinico San Marco di Zingonia, dove i medici avevano stabilito una prognosi di almeno 40 giorni: aveva infatti riportato lo schiacciamento del torace e fratture alle vertebre. Il dj era stato invece arrestato dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Treviglio, che gli avevano anche ritirato la patente per guida in stato d'ebbrezza con l'aggravante prevista per le infrazioni notturne.

I carabinieri del nucleo radiomobile di Treviglio avevano arrestato il disc jockey mezz'ora dopo il fatto e lo avevano condotto in carcere con l'accusa di lesioni personali aggravate, accusa che nel corso dell'inchiesta si è trasformata in tentato omicidio.

La difesa ha sempre sostenuto l'involontarietà del gesto, puntando alle lesioni colpose. L'accusa, di contro, è sempre stata convinta che l'investimento fu volontario. Il gup Raffaella Mascarino ieri ha accolto la tesi accusatoria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA