Oneta, l'ultimo saluto a Pippo
L'abbraccio di amici e alpini

Per una volta, ieri, sono stati i musicanti della banda di Oltre il Colle a percorrere in senso contrario – fino a Cantoni d'Oneta – quella strada che tante volte aveva fatto Filippo Ricuperati per andare a suonare insieme a loro. Quella strada tortuosa che dalla Valle del Riso sale fino al passo di Zambla e scende poi proprio a Oltre il Colle, in alta Valle Brembana, non fermava Filippo nemmeno nelle serate più fredde o nelle giornate più nevose: saliva sulla sua auto – prima una Fiat Panda bianca, poi la Punto al volante della quale ha perso la vita sabato notte – e non c'era ostacolo che potesse farlo desistere dalla passione per la musica e dalla gioia di incontrarsi con gli amici.

Percorreva quei chilometri con il sorriso, perché sapeva che avrebbe poi potuto suonare ancora una volta il suo tamburello e passare una serata con gli amici. Ma ieri, oltre agli amici della banda, a Cantoni d'Oneta sono salite altre centinaia di persone, giunte da diversi paesi per portare l'ultimo saluto a Pippo. Con i musicanti di Oltre il Colle c'erano anche alcuni componenti della banda di Dossena, in cui Filippo suonava saltuariamente, e di quella di Clusone, la prima realtà musicale di cui aveva fatto parte. Così durante le esequie, celebrate nella chiesa di Cantoni d'Oneta, dove abitava, i suoi amici l'hanno voluto salutare nel modo più naturale: con la musica a lui tanto cara. Durante il corteo funebre – a cui ha partecipato commosso l'allievo di Filippo, Davide Palazzi, portando il tamburello del maestro – sono state suonate due marce funebri in mezzo a tantissima commozione dei numerosi presenti: tanti giovani e anche tanti alpini che, dopo i tre giorni di festa per l'adunata di Bergamo, hanno voluto esserci anche in questo momento di dolore: 12 i gagliardetti presenti, in rappresentanza di altrettanti gruppi di penne nere.

Tra di loro c'era anche una penna nera proveniente dall'Australia, della sezione Ana dello Stato del Queensland, arrivata a Bergamo per l'adunata e accorsa a salutare il giovane alpino. Vicino alla bara di Filippo c'erano il papà Massimo e la mamma Antonietta, stretti nel forte dolore ma appoggiati dalla comunità e dai numerosi amici e conoscenti del figlio presenti alla celebrazione. «Le tante presenze di oggi – ha detto don Alex Cambianica durante l'omelia – sono la testimonianza che Filippo ha lasciato un segno durante il suo passaggio qui». Diversi poi gli interventi che i suoi amici hanno voluto fare, parlando della sua bontà e semplicità. Alla fine la banda ha eseguito il canto alpino «Signore delle cime» e, al cimitero, il «Silenzio». Forse perché davanti a una scomparsa così inaspettata non ci sono parole adeguate.

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