Bergamo, vietato entrarein tabaccheria con il casco
Sulla porta di molte tabaccherie è comparso, da qualche tempo, un cartello che vieta l’ingresso nell’esercizio a quanti hanno il casco. Chi sta dietro al bancone, infatti, deve poter vedere in volto chi entra per eventualmente riconoscerlo. A maggior ragione questa regola vale quando il negozio è provvisto di telecamere a circuito chiuso, perché filmare un individuo con il casco non serve a niente e a nessuno.Una giusta precauzione, dunque, peraltro prevista dalla legge. Il cartello in questione però era passato quasi inosservato, almeno fino a qualche giorno fa. L’aggressione subita venerdì sera da Gianluigi Gattoni, subito dopo aver chiuso la tabaccheria Vecchi di via Moroni, ha riportato d’attualità i molti rischi legati a questa categoria del commercio. L’uomo è stato preso a calci e pugni da due balordi che credevano conservasse nel borsello l’incasso della giornata. La rapina è fallita, grazie anche all’intervento di alcuni automobilisti, ma Gattoni è finito all’ospedale con il naso rotto e una prognosi di 25 giorni.A seguito dell’episodio, molti hanno cominciato a fare attenzione a questo cartello interpretandolo come una novità. Invece l’avviso in questione, che giustamente vieta l’ingresso nelle tabaccherie a chi in qualche modo risulta camuffato, esiste già da anni. E’ la stessa Federazione di categoria ad averlo distribuito agli aderenti attraverso «La Voce del Tabaccaio», settimanale che ha una tiratura di 48 mila copie ed è diffuso in tutta Italia. Questo il testo riportato nel cartello della Federazione Italiana Tabaccai: «Ai sensi di legge è vietato entrare in tabaccheria indossando caschi protettivi o altri mezzi che rendano difficoltoso il riconoscimento della persona. Art. 5, Legge 22 maggio 1975 numero 152 Disposizioni a tutela dell’ordine pubblico».(12/01/2009)