Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 19 Aprile 2010
L'Eyjafjöll erutta dopo 187 anni
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Il ghiacciaio ricopre il vulcano Eyjafjöll. In località Fimmvörðuháls, la notte del 20 marzo 2010 si è aperto un cratere vulcanico. Questo vulcano ha eruttato abbastanza frequentemente a partire dall'era glaciale. Prima del 2010, l'ultima eruzione avvenne dal 1821 al 1823, e causò una jökulhlaup (inondazione dovuta allo scioglimento dei ghiacci) che causò notevoli danni.
La parte terminale a sud della montagna era un tempo parte della costa atlantica. Poiché il mare si è ritirato di circa 5 km, la nuova costa ha lasciato dietro di sé molte deviazioni e una miriade di cascate, le più conosciute delle quali sono Skógafoss e Seljalandsfoss. Quando il vento è forte, l'acqua delle piccole cascate può creare un suggestivo rumore paragonabile all'ululato di un lupo.
Due delle lingue del ghiacciaio, Gigjökull e Steinsholtsjökull, terminano in lagune glaciali dove è normalmente possibile ammirare iceberg galleggianti. Nel 1967 parte di un precipizio chiamato Innstihaus, circa 15 milioni di m³ di ghiaccio, si staccò da un versante del ghiacciaio, precipitando nella laguna, 280 m più in basso. L'onda generata fu terribile: si riversò nel fiume Markarfljot con una forza di 21.000 m³/s, portando con sé enormi rocce e spazzando via tutto ciò che si trovava lungo la strada.
Il 20 marzo 2010, dopo 187 anni, si è verificata una nuova eruzione dell'Eyjafjöll che ha causato l'evacuazione di circa 600 persone e la chiusura dello spazio aereo in molti Paesi europei.
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