Cronaca
Sabato 17 Aprile 2010
«Arrestatemi così non mi drogo»
I furti son pochi, lo salva la rapina
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«No, lì non serve: scapperei e ricomincerei di nuovo», ha protestato il giovane. L. P. s'è così messo a confessare una marea di altri episodi, quasi supplicando i carabinieri di arrestarlo. Ma i racconti erano poco circostanziati, a parte il furto di un portafogli a una donna in via Borgo Palazzo lo scorso anno. Anche questo, però, liquidabile con una denuncia a piede libero. Ma che potevano fare, i militari? Indurlo a commettere qualcosa di più grave? Neanche per sogno. Lo hanno caricato in auto e si sono diretti verso la struttura di recupero.
Ma durante il tragitto, mentre scuoteva la testa per la delusione, la memoria gli è venuta in soccorso: «Ah sì, ecco, ho rapinato un ragazzo alla Malpensata». L'auto dei carabinieri a questo punto ha inchiodato e ha fatto dietrofront per tornare in caserma. Dove è iniziata un'indagine all'incontrario, partendo dal reo per arrivare al reato, una caccia al riscontro per capire se non bluffava al fine di raggiungere il suo scopo.
Le verifiche hanno portato alla rapina che uno studente aveva subìto la notte del 30 marzo alla Malpensata (sottratti cellulare e 100 euro). Il ragazzo, convocato e chiamato al riconoscimento, ha confermato che sì, era proprio L. P. uno dei due che l'avevano aggredito. Bingo! È così scattato il fermo per rapina e ieri mattina, finalmente, il 24enne ha potuto varcare la soglia di via Gleno, unico detenuto a gioire per un ingresso piuttosto che per un'uscita. Difficile però che sia riuscito a chiudere occhio durante la sua prima notte in cella: stamani c'è l'udienza di convalida e rischia di essere scarcerato.
Stefano Serpellini
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