Alla Camera primo via libera
per una stagione più lunga

Il sì è arrivato per quattro voti, 21 a 17: la commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha dato ieri il via libera all'emendamento che consente alle Regioni di posticipare i termini del calendario venatorio per la caccia agli uccelli, dietro preventivo parere di validazione dell'Ispra (l'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale).

Il testo, presentato dal relatore Isidoro Gottardo (Pdl), prevede in particolare che «fermo restando le disposizioni relative agli ungulati, le Regioni possono posticipare i termini in relazione a specie determinate. Allo scopo sono obbligate ad acquisire il preventivo parere espresso dall'Ispra». Nel testo votato è inoltre previsto il divieto di caccia per ogni singola specie «durante il ritorno al luogo di nidificazione, durante il periodo della nidificazione e le fasi della riproduzione e della dipendenza degli uccelli». L'emendamento passa oggi al voto in commissione Politiche Ue, prima di sbarcare in aula la settimana prossima.

«Con il voto di oggi – commenta Gottardo – finalmente abbiamo messo l'Italia e le Regioni in condizione di rispondere a tutti i punti sulla caccia che finora erano stati oggetto di infrazione dalla commissione europea. E non si dica che abbiamo allungato il calendario venatorio, semmai è vero il contrario». La cosa importante è, prosegue il parlamentare, «che non si sia intaccato il principio che la fauna è patrimonio dello Stato, e perciò è necessaria la convalida dell'Ispra, il cui parere sulle analisi scientifiche a sostegno di un eventuale posticipo è vincolante».

Ma sul tema la maggioranza non è tutta concorde: «Sarebbe irresponsabile consentire alle regioni di allungare i tempi di caccia – afferma Basilio Catanoso (esponente del Pdl in commissione Agricoltura) –. Mi auguro che l'errore compiuto oggi in Commissione possa trovare rimedio nell'aula di Montecitorio, così come accadde l'anno scorso sullo stesso argomento». Parere negativo sull'emendamento dal centrosinistra: «Una decisione sbagliata e contraria a quanto richiesto all'Italia dall'Unione Europea – afferma Nicodemo Oliverio, capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura – C'è stata un'inutile forzatura, è stato approvato un provvedimento che rischia di provocare una deregulation totale e incontrollata dell'attività venatoria».

E secondo Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi, «quello che si sta facendo passare nella legge Comunitaria è una vera e propria fucilata alla difesa della biodiversità, che mette nell'angolo quanti, anche nel centrodestra, si dichiarano animalisti. Si tratta di una scelta irresponsabile ed inaccettabile per un paese civile ed europeo».

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