Borgo di Terzo: l'autopsia
conferma la morte per ustioni

Nessuna sorpresa è arrivata dall'autopsia di Giannino Trapletti, 58 anni, ex sindaco di Borgo di Terzo, morto dopo un'agonia durata 12 giorni in seguito alle ustioni riportate quando il genero gli aveva gettato addosso un liquido infiammabile, appiccando poi il fuoco. Il perito - il dottor Carlo Goj dell'Istituto di medicina legale di Milano - depositerà i risultati dell'esame necroscopico fra entro 60 giorni.

Ma dalle informazioni preliminari non sarebbe emerso nulla di diverso sulle cause del decesso, che sarebbero quindi riconducibili solo alle gravissime ustioni. Il magistrato ha già dato il nulla osta per i funerali e la salma sarà quindi riconsegnata alla famiglia.

Intanto sul capo di Matar Mal - il senegalese di 33 anni che ha versato il liquido infiammabile - è piombata la nuova accusa di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione. La tragedia era avvenuta nel giardino di casa dell'ex sindaco, dove Matar Mal era giunto in preda alla rabbia per una separazione in atto con la moglie, Tatiana Trapletti, che non riusciva a digerire.

Il senegalese aveva colpito la consorte con alcune coltellate (per questo deve rispondere anche di tentato omicidio). Per proteggere la figlia era intervenuto Giannino Trapletti che cercava di fare da scudo. A quel punto il senegalese aveva preso un recipiente di liquido infiammabile e lo aveva versato addosso all'uomo. Poi aveva appiccato il fuoco.

L'ex sindaco era stato avvolto dalle fiamme, riportando gravissime ustioni sul 90 per cento del corpo: è morto dopo 12 giorni di agonia. La famiglia Trapletti, tramite l'avvocato Cinzia Pezzotta, aveva parlato di dramma annunciato. In pochi mesi i Trapletti avevano infatti presentato otto denunce contro Matar Mal, ma nei confronti di quest'ultimo non erano mai stati presi provvedimenti. Anzi, il giudice civile aveva disposto che i Trapletti risarcissero il senegalese.

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