Aumento della Tia, il Comune:
«Per Aprica solo l'1,5% in più»

Dopo le polemiche seguite all'annuncio dell'aumento della Tia (Tariffa di Igiene Ambientale), il Comune precisa in un comunicato che la tariffa, che per legge deve coprire integralmente il costo del servizio che è effettuato da Aprica (ex Bas), è determinata in base ad una contrattazione fra il Comune e la stessa Aprica.

«E' doveroso riconoscere che Aprica ha tenuto un atteggiamento assai ragionevole e costruttivo - spiega la nota di PalaFrizzoni - per cui è stato possibile definire l'aumento rispetto alla precedente tariffa determinata due anni or sono, nella sola misura dell'1,5%. Ciò nonostante il naturale aumento dei costi inflazionistici, di manodopera, del carburante, dello smaltimento dei rifiuti e delle ripetute e forti nevicate. A ciò va aggiunto la previsione del miglioramento di alcuni servizi quali la raccolta differenziata, l'impiego di mezzi ecologici per la raccolta dei rifiuti e l'ammodernamento della piattaforma ecologica.

Del tutto estraneo alle scelte e alla volontà dell'Amministrazione comunale e di Aprica è invece il fatto che la Tia non comprenda più l'Iva al 10%, ma sia esclusa da Iva. Ciò comporta infatti, a parità di importo dovuto dagli utenti, l'impossibilità di detrarre l'Iva e quindi una conseguente pari maggiorazione del costo eccesivo per le imprese e per i professionisti. Il fatto è ovviamente indifferente per i privati.

Tutto ciò deriva esclusivamente da una malaugurata sentenza della Corte Costituzionale, che si traduce di fatto in un aggravio per le imprese e per i professionisti. Ma qui Comune e Aprica non possono farci proprio nulla. Chi ci guadagna è lo Stato».

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