Cronaca / Bergamo Città
Martedì 13 Aprile 2010
Riuniti, festa per il decennale
del reparto di Gastroenterologia
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Il cammino che ha portato la Gastroenterologia a questo primato sarà ripercorso e condiviso con pazienti e istituzioni, alla presenza di tutti i protagonisti di questo successo, a cominciare da Mario Strazzabosco, direttore del reparto dal 2000, anno della sua istituzione, fino al 2005. A lui è stata affidata la moderazione della tavola rotonda dedicata al rapporto tra medico e paziente che aprirà la serata, prima di lasciare spazio agli Aut. Min. Rock, l'originale gruppo musicale composto da chirurghi e anestesisti degli Ospedali Riuniti, che si esibiranno per il resto della serata.
«Tutti i trapiantati e chi è ancora in attesa di un organo ha un legame particolare con i medici e gli infermieri della Gastroenterologia degli Ospedali Riuniti – spiega Valentina Lanfranchi, vicepresidente dell'Associazione Amici del trapianto di fegato -. Abbiamo deciso di organizzare questa serata per ricordare il lavoro straordinario che hanno fatto in questi anni e che continuano a fare dando ogni giorno nuova speranza a tanti malati».
La Gastroenterologia è nata nel 2000 sotto la guida di Mario Strazzabosco. L'attivazione del reparto di fatto ha coinciso con l'inizio del programma di trapianto di fegato nei pazienti adulti agli Ospedali Riuniti. «La gestione del paziente che deve essere sottoposto a trapianto è molto complessa – ricorda Carlo Bonometti, direttore generale degli Ospedali Riuniti -. Fondamentale è la presenza di un reparto in grado di valutare attentamente la situazione clinica e portare il paziente nelle migliori condizioni possibili all'intervento chirurgico, gestendo anche le complicanze che possono subentrare durante l'attesa dell'organo nuovo.
Inoltre, dopo l'intervento, il paziente per tutta la vita dovrà sottoporsi a controlli periodici per verificare costantemente il corretto funzionamento del fegato nuovo. Per questo il ruolo del reparto di Gastroenterologia è stato fondamentale per lo sviluppo del nostro programma di trapianto di fegato che oggi ci vede centro di riferimento nazionale».
Nel 2005 Strazzabosco ha deciso di realizzare a pieno la sua vocazione per la ricerca clinica e l'insegnamento, trasferendosi all'Università di Yale, per assumere la direzione medica della Transplant Hepatology e la cattedra di Medicina Interna e Gastroenterologia.
Perdura però la collaborazione con gli Ospedali Riuniti e costanti sono i rapporti tra Bergamo e la prestigiosa istituzione statunitense. Grazie a questo legame, nel 2007 è stato istituito Celiver, il Centro studi per le malattie del fegato degli Ospedali Riuniti con sede al presidio “Matteo Rota”, di cui Strazzabosco è tuttora il coordinatore scientifico. Dopo la sua partenza per Yale, alla guida della Gastroenterologia dei Riuniti è arrivato dalla Gastroenterologia di Padova Stefano Fagiuoli.
«Oggi la nostra attività è concentrata su tutte le patologie del tratto gastroenterico con particolare attenzione al fegato e alle vie biliari, comprese le neoplasie di questi organi – spiega Stefano Fagiuoli -. La gestione del paziente in lista per un trapianto o che ha già ricevuto un fegato nuovo continua a rappresentare la nostra specializzazione.
Ogni anno l'équipe di Michele Colledan esegue oltre 90 trapianti di fegato, di cui più di 50 negli adulti, grazie anche al frequente ricorso alla tecnica split, che consente di compensare la grave carenza di organi che ancora caratterizza il nostro Paese. In Gastroenterologia oggi seguiamo circa 450 pazienti inseriti nel programma di follow up per il trapianto di fegato e vantiamo una sopravvivenza tra le migliori d'italia.
L'attività dei trapianti di fegato ha certamente fatto da traino a tutte le restanti attività della gastroenterologia al punto da rendere gli Ospedali Riuniti un centro di riferimento in Italia e non solo». Recentemente la squadra dei Riuniti si è ulteriormente rafforzato con l'arrivo di Paolo Ravelli e la creazione della nuova unità di Endoscopia Digestiva.
«Questa è una novità importantissima – sottolinea Fagiuoli -. Un professionista del calibro di Paolo Ravelli ci permetterà di rafforzare la nostra attività diagnostica e interventistica con tecniche mini-invasive. Il suo arrivo ha dato un nuovo impulso al lavoro, grazie anche alla grande collaborazione che da subito si è instaurata tre le équipe».
L'ingresso alla Sala Greppi è gratuito e aperto a tutti i cittadini che vogliono ricordare un pezzo di storia della sanità bergamasca. Nel corso della serata sarà possibile fare una donazione all'Associazione Amici del trapianto di fegato per la realizzazione di una casa accoglienza per i pazienti che vengono a Bergamo per curarsi.
«L'eccellenza del programma di trapianto di fegato degli Ospedali Riuniti richiama pazienti da tutta Italia – spiega Valentina Lanfranchi -. Molti attendono un trapianto, altri hanno già ricevuto un fegato nuovo e devono sottoporsi ai necessari controlli. Il problema di restare anche a lungo lontani da casa è molto sentito. Per questo abbiamo deciso di realizzare un luogo che possa ospitare queste persone».
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