Sembra non voler succedere così quest'anno, perché la differenza «meteorologica» fra la Pasqua attuale e il Natale di cento giorni fa, si giocherà probabilmente su un dettaglio minore, cioè sulle maggiori ore di luce a disposizione dell'aprile, rispetto al dicembre. Per tutto il resto, stiamo forse per vivere una Pasqua dall'aspetto quasi natalizio, visto che le precipitazioni attese in questo weekend saranno accompagnate da uno zero termico attestato a 1300 metri, e la neve di conseguenza si farà vedere a tratti fin sotto i 1000 metri di quota.
Questa primavera, che aveva esordito a metà marzo sul Nord Italia con i primi giorni oltre i +20 °C, è ritornata in mano, da una settimana, alle ondulazioni perturbate di un flusso atlantico nord-occidentale, alimentato da aria fredda che parte dal lontano Canada. Manca al momento, sul Mediterraneo, una vera struttura di alta pressione, la sola capace di muovere dal Nord Africa le prime arie miti della primavera verso di noi, ovvero, ci riesce ma solo sull'Italia peninsulare, perché sul Nord Italia prevale l'azione di questo flusso umido e freddo da Ovest.
Sappiamo cos'è l'esuberanza della primavera, quando l'aria fredda staziona in quota, lo abbiamo visto nei temporali nevosi e nelle frequenti sorprese della scorsa settimana, ma il brutto tempo di Pasqua forse è ancor più organizzato. Le nubi da Sud-Ovest, che già sabato mattina riempiranno i nostri cieli, preannunciano una perturbazione ben strutturata, che da sabato sera estenderà le sue precipitazioni dalla Francia verso di noi. Non è una situazione bloccata, ma si concluderà solo nella serata di domani, giorno di Pasqua, col transito del fronte freddo che si porta via la perturbazione e che contribuirà a migliorare il tempo per Pasquetta.
Ma in mezzo, c'è tutta la nostra giornata di festa, che vedrà frequenti precipitazioni e la neve a quote medie, cose da mese di febbraio. Suonerà anomalo, visto il periodo, ma l'allerta emesso venerdì dal servizio meteo della Regione Lombardia, in merito al rischio valanghe su Alpi e Prealpi per tutto il periodo pasquale, è molto saggio e concreto.
Il manto nevoso creato dalle nuove precipitazioni, andrà infatti a depositarsi su strati di neve fresca recente, che non si è ancora del tutto assestata, a causa del freddo persistente in quota. E il tutto appoggia su uno strato ancora importante di neve vecchia, che su molti pendii non ha ancora scaricato, in assenza di temperature miti. È indispensabile quindi l'invito ad evitare qualsiasi attività sciistica fuori pista, come pure a selezionare con cura anche i percorsi escursionistici in quota, a piedi o con le ciaspole, specie se fuori dalla protezione del bosco.
L'avevo detto all'inizio, sembrerà un commento meteo più natalizio, che pasquale. L'unico consiglio è quello di pazientare, perché se evolve nel modo previsto, dovremmo avere una rotazione dei venti al Nord-Ovest, nella notte su lunedì, e questo potrebbe attivare il favonio, per farci almeno il piccolo ma prezioso regalo di una Pasquetta di nuovo limpida e soleggiata.
Roberto Regazzoni
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