Fiammetta è tornata a Treviglio
«Non lascerò mai più Alessandro»
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Sbarcata a Linate in tarda mattinata, Fiammetta è stata accolta dalla mamma Antonietta, dal papà Alvaro, dalla sorella Silvia con il figlio Riccardo e dal fratello Gabriele. Con loro, naturalmente, il piccolo Alessandro di due anni, il figlio di Fiammetta e del marito haitiano Fritz Frederich che è rimasto sull'isola e arriverà in Italia fra due settimane. Poi, il 18 aprile, tutti e tre torneranno ad Haiti.
Commovente l'arrivo di Fiammetta, soprattutto quando ha riabbracciato il figlio, che le ha portato un mazzo di tulipani multicolori. Alessandro è a Treviglio dal 16 gennaio scorso. «Non ho potuto rientrare prima, nessuno si aspettava una situazione così disastrosa e una ricostruzione così lenta e difficile - ha spiegato Fiammetta - Ho lasciato un paese devastato, ma faremo di tutto per tornare alla normalità. L'emergenza ora riguarda soprattutto le donne incinta e i bambini sotto i sei mesi».
Ad accogliere la volontaria anche il segretario generale dell'Avsi (Associazione volontari per il servizio internazionale) Alberto Piatti, che le ha donato un uovo di Pasqua gigante. Circondata dai giornalisti e dalle telecamere, dopo le interviste di rito è salita in auto per fare ritorno in a casa dei genitori in via Trento.
È quasi certo che Fiammetta debba far fronte a richieste di incontri con organizzazioni e istituzioni che hanno dato il loro contributo dopo il sisma. La Cassa Rurale trevigliese ha invitato la volontaria nella sede di via Carcano per esprimerle un sentito ringraziamento per il suo operato.
Sempre mercoledì partirà da Treviglio per la capitale di Haiti Enrico Fassi, che compirà 32 anni in missione. Le due notizie si sono incrociate suscitando curiosità e soddisfazione nel mondo del volontariato e delle organizzazioni di solidarietà.
Fassi, nato 31 anni fa a Treviglio, dopo la laurea in Scienze politiche ha conseguito un dottorato di ricerca in Relazioni internazionali all'Università Cattolica di Milano. Dal 2008 è docente (a contratto) di Relazioni internazionali nella sede di Brescia dell'Università Cattolica e ha lavorato come ricercatore all'Ispi di Milano.
«Ad Haiti vado come volontario – spiega – presso la Neges Foundation, una piccola ong locale con base a Leogane (epicentro del terremoto), a circa un'ora dalla capitale Port au Prince. L'obiettivo è quello di far ripartire le attività didattiche della scuola gestita dall'organizzazione e allo stesso tempo aiutare nella gestione della tendopoli che è stata eretta dopo il terremoto e che si sta preparando per l'imminente stagione delle piogge».
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