L'uomo bruciato dal genero
ancora gravissimo al Niguarda

Restano gravissime le condizioni di Giannino Trapletti, 58 anni di Borgo di Terzo. Architetto ed ex sindaco del paese, domenica sera - stando alle accuse - l'uomo era stato coperto di liquido infiammabile dal genero senegalese, che poi gli ha dato fuoco. L'avvocato della famiglia, Cinzia Pezzotta, ha confermato che dal Niguarda di Milano, dove Trapletti è ricoverato con ustioni di secondo e terzo grado sul 90 per cento del corpo, non arrivano notizie né di miglioramenti nè di peggioramenti.

Anche senegalese - Matar Mal di 33 anni, disoccupato - resta ricoverato in gravi condizioni all'Humanitas Gavazzeni: si era  accoltellato al culmine del dramma, procurandosi lesioni polmonari, ferite al torace e alla gola. L'immigrato è piantonato dai carabinieri di Casazza, che lo hanno arrestato per duplice tentato omicidio.

Oltre ad aver appiccato il fuoco allo suocero, il senegalese è accusato di aver procurato ustioni alla moglie Tatiana, 36 anni, e di averla pugnalata due volte, ferendola a una scapola e a un seno: la donna è ricoverata all'ospedale di Alzano con una prognosi di 40 giorni.

In ospedale, con ferite meno gravi, sono finiti anche i figli piccolissimi della coppia: uno di otto mesi, leggermente ustionato, e uno di nemmeno due anni, lievemente intossicato dai fumi dell'incendio.

Al pronto soccorso erano finite anche la moglie di Giannino Trapletti, Claudiana, 57 anni, e un'altra figlia dell'ex sindaco, 27 anni, intervenute per soccorrerlo: per loro ustioni alle gambe guaribili in 20 giorni.

Un dramma annunciato, secondo l'avvocato Pezzotta: il legale ha sottolinato come la situazione di pericolo fosse stata già resa nota all'autorità giudiziaria, attraverso una querela per minacce e maltrattamenti presentata da Tatiana Trapletti, la moglie del senegalese.

Ad agosto Tatiana, assistente sociale, si era rivolta all'avvocato intendendo avviare le procedure di separazione dal marito (l'udienza è prevista in aprile). Nei mesi seguenti, sempre secondo l'avvocato dei Trapletti, Matar Mal avrebbe proferito ripetute minacce verbali (non risulta violenza fisica) nei confronti della moglie e del nucleo familiare di lei, inducendo Tatiana Trapletti a sporgere querela per minacce.

Matar Mal aveva contro-querelato la moglie accusandola di non fargli vedere i figli. La donna aveva lasciato la villetta dove abitava, ma la situazione era rimasta pericolosa, perché quella dei genitori era accanto alla sua.

La rabbia covata da mesi da Matar Mal è scoppiata domenica sera: verso le 22 il senegalese ha avuto una furibonda lite con il suocero in giardino e ha cosparso Giannino Trapletti di liquido infiammabile, dandogli poi fuoco con un accendino. Sentendo le urla erano intervenuti gli altri familiari, oltre ai vicini. Fino a quando Matar è stramazzato al suolo dopo essersi accoltellato più volte.

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