Cronaca
Venerdì 19 Marzo 2010
Fisioterapista «mano morta»
condannato a 10 mesi di carcere
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L'episodio contestato risale al 24 febbraio 2009, quando l'uomo avrebbe fatto spogliare completamente una ventiduenne, con la scusa della seduta di fisioterapia, e l'avrebbe quindi palpeggiata, secondo quanto ricostruito dall'accusa. La ragazza, dopo essersi allontanata, solo dopo diverso tempo aveva confidato l'accaduto prima a un'amica e poi alla madre, e la notizia era arrivata al titolare della palestra: il fisioterapista era stato quindi allontanato e nei suoi confronti era poi partita anche la denuncia penale per violenza sessuale.
Ieri mattina in udienza il pubblico ministero aveva invocato una condanna a due anni di reclusione, mentre il difensore dell'uomo, l'avvocato Andrea Pezzotta, aveva chiesto al gup l'assoluzione: non ci sarebbe stata chiarezza sulla dinamica dei fatti, dato che il fisioterapista ha sempre respinto l'accusa, sostenendo di aver solo fatto il suo lavoro, e contro di lui ci sarebbe stata solo la denuncia della ragazza. Il giudice, valutati gli atti, ha ritenuto invece di condannarlo.
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