Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 15 Marzo 2010
Al via la chiesa del nuovo ospedale
Il bando scadrà il prossimo 31 marzo
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A tal fine, il Comitato invita le imprese che fossero interessate a partecipare all'appalto dei lavori di costruzione a manifestare il proprio interesse inviando una lettera con la manifestazione del proprio interesse ad essere invitate alla gara di appalto alla Segreteria del «Comitato per L'Ospedale Giovanni XXIII» c/o Direzione Generale Ospedali Riuniti, in largo Barozzi 1 a Bergamo entro il prossimo 31 marzo.
Nella lettera ciascuna impresa interessata dovrà dichiarare di essere in possesso dei seguenti requisiti minimi, indispensabili per poter partecipare alla gara stessa:
di essere dotata di una organizzazione tecnica e logistica posta nella città di Bergamo o nelle sue vicinanze;
di avere un capitale sociale non inferiore a 500.000 euro;
di aver realizzato un fatturato medio annuale degli ultimi tre anni non inferiore a 6.000.000 di euro;
di avere un numero di lavoratori dipendenti distinti per qualifica: tecnici di cantiere con adeguata qualifica (geometri, architetti, ingegneri), 3 addetti operai qualificati e specializzati, 25 dipendenti;
di aver realizzato opere di rilievo nel campo religioso, culturale e/o di restauro e risanamento conservativo per un importo non inferiore a 2.000.000 di euro.
La documentazione di tali requisiti, cosi come la attestazione SOA di appartenenza a categorie per importo almeno equivalente alle opere da realizzare, dovrà essere prodotta solo in sede di eventuale partecipazione alla gara di appalto.
La nuova chiesa sarà una struttura in cemento bianco «porcellanato», ad alta densità, ipertecnologico, dove luci e ombre «giocheranno» tra loro creando effetti di grande suggestione. Il progetto è dell'architetto francese Aymerich Zublena, il «padre» del nuovo ospedale di Bergamo, e dei suoi colleghi bergamaschi Pippo e Ferdinando Traversi, coautori della struttura che si sta ultimando alla Trucca.
Dalla forma essenziale - un «semplice» parallelepipedo, ma per nulla «piatto» e al contrario di grande fascino -, l'edificio potrà ospitare 230 persone sedute, aprendosi non solamente ai frequentatori dell'ospedale - dipendenti, pazienti, familiari, accompagnatori - ma anche ai residenti della zona, destinata a crescere nei prossimi anni.
Facilmente accessibile da due livelli (anche direttamente dall'ospedale), l'edificio si affaccerà sulla grande piazza antistante l'ingresso principale dell'ospedale, rappresentando un segno tangibile della doverosa accoglienza che va riservata a chi ha bisogno di un ospedale per curare le malattie del corpo.
ll progetto racchiude un'architettura semplice in un mondo sollecitato da moltissime immagini, una struttura resa dinamica dal dialogo tra luce e ombra. Un dialogo che all'esterno si giocherà grazie a una trama di sottilissime colonne in cemento autocompattante alte 15 metri e larghe una manciata di centimetri (realizzate grazie al contributo di Italcementi), mentre all'interno potrà contare su piccole aperture, suggestivi punti luce che - come occhi o stelle - interrompono le pareti creando una suggestiva cornice al presbiterio, «cuore» luminoso della nuova chiesa.
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