Rilancio Honegger-Lombardini
per battere il traffico ad Albino

Occupazione, rilancio industriale, offerta commerciale (quanta e di che tipo), traffico di veicoli. Di punti cruciali questo progetto ne ha tanti. E se sul piatto restano dettagli da approfondire, un comparto inizia a essere definito. Stiamo parlando della viabilità e del piano Honegger-Lombardini per il rilancio dello storico cotonificio con sede fra Albino e Nembro.

L'ultimo passaggio politico formale era stata la promozione dell'accordo di programma da parte della Giunta regionale. Una decisione arrivata a fine novembre e che i Comuni, dopo il via libera della Provincia, attendevano da otto mesi. Nel mezzo, va detto, ci sono stati i rinnovi amministrativi. E mentre anche il Pirellone si avvicina al voto, i passaggi tecnici proseguono.

Dopo un lungo taglia e cuci, fatto anche di confronti fra soggetti privati e pubblici, la cordata Honegger-Lombardini ha formulato la sua proposta sull'assetto viabilistico della zona coinvolta. Un assetto chiave, perché il centro commerciale-produttivo si colloca fra la vecchia provinciale che da Bergamo porta a Clusone e la nuova superstrada della Valle Seriana, collegate l'una all'altra da una bretella di poche centinaia di metri.

Il timore era che un polo del genere, senza accessi adeguatamente calibrati, finisse con il far collassare il traffico. Comuni e Provincia l'hanno fatto ben presente, i privati hanno recepito. Da tutto questo è nato il progetto che illustriamo qui. È appena stato depositato in via Tasso, attende di essere approfondito nei Comuni di Nembro e Albino. Infine approderà con gli altri elementi che compongono l'operazione al tavolo tecnico istituito in Regione.

Come si sviluppa la proposta dei privati? Prima di tutto, c'è la differenziazione degli accessi: per i clienti del futuro centro commerciale sono previsti tre ingressi, di cui due sul fronte della bretella che oggi collega il rondò della superstrada e quello sulla provinciale 35 in zona Cupola. Il primo di questi avviene direttamente dalla bretella e conduce ai nuovi parcheggi (in tutta l'area sono circa mille posti auto): la struttura dell'ingresso, nelle intenzioni dei proponenti, permette che i veicoli - anche incolonnati - defluiscano lungo l'asse del parcheggio senza intasare la bretella. Il secondo accesso si distacca sempre dalla bretella e conduce ai posteggi tramite un sottopasso. Poi c'è la terza entrata, questa volta lungo la provinciale 35: è previsto un allargamento della sede stradale sulla destra per chi arriva da Bergamo, con la creazione di un «controviale».

Il passaggio privilegiato per i mezzi pesanti è invece individuato a monte (l'area industriale è nella porzione d'intervento più verso Clusone): nella zona è prevista la creazione di una grande rotonda (diametro di oltre 40 metri) all'innesto con la via Duca d'Aosta. Una rotonda che sarebbe stata caldeggiata dall'amministrazione di Albino, in base a tre fattori: necessità di gestire il transito di veicoli fra il piano Honegger-Lombardini e il vicino «Centro Honegger» (sono diversi e non vanno confusi), dare una via agevole ai mezzi pesanti in transito sul cotonificio, mettere in sicurezza un incrocio fra i più pericolosi della zona (oggi vi si affaccia direttamente l'ingresso del polo industriale). Dalla rotatoria di cui sopra, in base al piano inoltrato agli enti pubblici, si potrà accedere al comparto seguendo una via che oggi è interna alla fabbrica, in questo modo la zona sarà permeabile e meno a rischio di intasamento.

Infine, due dettagli «di scenario»: una nuova rotonda è programmata più a monte sulla provinciale, all'altezza della Madonna delle Lacrime, dove sulla 35 si innesta la viabilità che conduce al centro di Albino. Nella zona, inoltre, si snoda la tranvia: la fermata Nembro-Pradalunga è a valle e non è escluso che si possa studiare una nuova fermata verso monte. Il cotonificio Honegger oggi si estende su 50 mila metri quadri di superfici costruite (45 mila solo su Albino) con facoltà di estensione di altri 8 mila su Nembro. La proposta presentata ai Comuni dalla cordata Honegger-Lombardini, oltre al mantenimento di 37 mila metri quadri per attività produttiva, punta alla creazione di spazi commerciali che i Comuni si erano detti d'accordo ad accogliere a una condizione: siano esclusi i negozi di vicinato, per evitare di danneggiare le piccole attività locali.

Lo scenario «commerciale» su Nembro è quindi quello di una struttura per la grande distribuzione (4.200 mila metri di alimentari con un supermarket Pellicano) e altre medie superfici di vendita (totale 4.300 metri). Per Albino, invece, 2.500 metri di vendita divisi in due porzioni, escluso l'alimentari. Questo in osservanza della richiesta giunta dal Comune di Albino (allora il sindaco era il leghista Piergiacomo Rizzi), che aveva prescritto di favorire i prodotti della filiera tessile. Il comparto produttivo si trova su Albino, e coinvolge il cuore del cotonificio già esistente.

Sempre su Albino è collocata la palazzina storica dell'ex convitto: si sviluppa su tre piani e confina con la chiesetta dedicata alla Beata Pierina Morosini. La struttura religiosa sarà preservata in toto, mentre per il convitto si stanno studiando destinazioni idonee: l'idea sarebbe impiegare una porzione a funzioni di servizio (c'è l'ipotesi di un albergo oppure di strutture di ristorazione), ma per le restanti parti si profila la funzione sociale. All'interno del progetto la palazzina prende infatti il nome di «social house» e pare siano già in atto i contatti fra le proprietà e diverse associazioni di volontariato per fornire loro spazi. In particolare l'attenzione sarebbe rivolta alla cooperazione attiva nel mondo della disabilità.

I tempi? In generale, stimano gli operatori, i lavori sul comparto potrebbero partire nel giro di un anno. Quello che coinvolge l'area fra Albino e Nembro è un «Contratto di recupero produttivo». Il punto d'avvio è la conferma delle difficoltà del cotonificio, che impiega 450 persone: l'iter si è messo in moto dopo l'accordo sindacale siglato a novembre 2008 per due anni di cassa integrazione per i dipendenti. L'intesa è stata accompagnata dall'impegno formalizzato dal gruppo Lombardini ad assumere nel supermercato su Nembro 154 dei lavoratori che oggi fanno capo a Honegger. I due Comuni - ma anche la Provincia che il 19 ottobre 2009 con una lettera del presidente Ettore Pirovano ha espresso «piena disponibilità a promuovere l'accordo di programma» - appoggiano la proposta consapevoli del momento delicatissimo per l'economia e per i lavoratori.

«Allo sviluppo economico si deve però accompagnare un piano che garantisca la sostenibilità ambientale e urbanistica dei progetti», avevano comunque specificato sia Pirovano che i sindaci, Eugenio Cavagnis (Nembro) e Luca Carrara (Albino). Quest'ultimo chiamato a tener conto della presenza in zona anche del «Centro Honegger» in fase di ultimazione nelle vicinanze, che prevede anch'esso una struttura di vendita. Dopo che la Regione, nel dicembre 2009, ha promosso l'accordo di programma proposto dalla cordata Honegger-Lombardini, e istituito il tavolo tecnico, si è aperta la partita sulle opere e sugli standard che gli operatori dovranno garantire per fare in modo che i nuovi insediamenti non abbiano, dal punto di vista urbanistico e del traffico, un effetto boomerang. La viabilità era ed è ritenuta un tassello fondamentale. Ora il privato si è fatto avanti, la palla passa nel campo degli enti pubblici.
 Anna Gandolfi

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