Sacbo e Sea volano sempre più alto
Ratti: «Fare sistema è necessario»

Sacbo e Sea hanno firmato mercoledì a Milano un protocollo d'intesa che stabilirà nuove e possibili «forme di collaborazione finalizzate a sfruttare le potenzialità del bacino di traffico di riferimento», si legge nell'incipit del documento. Entro l'8 giugno saranno definite le linee strategiche dell'accordo, propedeutico per la creazione di un polo aeroportuale del Nord.

L'accordo di cooperazione industriale ha come obiettivo la creazione di economie di scala e di sistema. «E' un accordo che parte dalla considerazione della frammentazione del nostro sistema aeroportuale - ha detto Giuseppe Bonomi, presidente di Sea - Si tratta di mettere assieme il secondo, il terzo e il quarto aeroporto per traffico passeggeri e il primo e il terzo per traffico merci». Il presidente della Sea ha inoltre spiegato che questo percorso di cooperazione tra le due società «non esclude che si possa parlare anche di quote azionarie».

Soddisfatti tutti i presenti: il presidente di Sacbo Mario Ratti, quello di Sea Giuseppe Bonomi, il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, quello di Milano Letizia Moratti, il presidente della Provincia di Bergamo Ettore Pirovano, l'assessore regionale ai Trasporti Raffaele Cattaneo, il presidente della Banca Popolare di Bergamo Emilio Zanetti, Cesare Zonca presidente del Credito Bergamasco, Carlo Mazzoleni, presidente di Confindustria Bergamo, Renato Ravasio, consigliere delegato Sacbo, il direttore di Confindustria Guido Venturini, il vicesindaco di Bergamo Gianfranco Ceci, i vertici operativi ed economici di Sacbo Emilio Bellingardi e Ciro Ciaccio.  

Un testo già passato all'esame del Patto di sindacato che raggruppa i soci bergamaschi (Provincia, Comune, Camera di Commercio, Ubi Banca, Credito Bergamasco, Italcementi, Confindustria ed Aeroclub Taramelli, detentori del 69,02 per cento del pacchetto Sacbo, mentre il restante 30,98 è in mano alla milanese Sea). In realtà questo accordo è la base per guardare oltre, direzione Est: sia Mario Ratti che Giuseppe Bonomi hanno sottolineato la necessità di mettere a sistema gli scali, coinvolgendo anche Montichiari e Verona. Un concetto ribadito anche dal sindaco di Bergamo.

«La natura di questa alleanza è fatta per inserire e non per escludere - ha detto Tentorio - Crediamo in una crescita sostenibile dello scalo di Orio al Serio e in questo senso la priorità resta il collegamento ferroviario Bergamo-Orio». Sulla linea ferroviaria l'assessore Cattaneo ha assicurato che è «inserita nel programma dell'Expo 2015 ed è considerata prioritaria», mentre ha sottolineato che il ruolo di Montichiari resta «fondamentale per il traffico cargo».

«Stiamo ottenendo cose normali che in questo periodo, messe tutte insieme, stanno diventando straordinarie» ha continuato Pirovano. «Dobbiamo esaltare il sistema aeroportuale attraverso le specializzazioni - ha aggiunto Bonomi - e le sinergie sono necessarie». «La crescita del Pil di questo Paese passa anche attraverso queste grandi alleanze» ha detto il sindaco Moratti.

«L'accordo si poggia su quello dei management delle due società - ha spiegato Ratti - tutti gli studi indicano che c'è necessità di fare sistema, sia in chiave Expo che oltre, e per quanto riguarda i sistemi aeroportuali bisogna pensare lontano, ai prossimi 10 anni, proiettando questa alleanza del nord nel più vasto scenario europeo. Mi auspico che l'alleanza venga accolta anche a Est».

A questo proposito il Consiglio di Stato nelle scorse settimane aveva giudicato inammissibile il ricorso che i bresciani di Abem (Aeroporto Brescia e Montichiari) avevano presentato e vinto al Tar di Brescia l'anno scorso. Quindi la convenzione, propedeutica al rinnovo della concessione per la veronese Catullo, che comprende anche la controllata D'Annunzio, società che gestisce lo scalo monteclarense, è rimasta saldamente in mano ai veneti.

Per capire qualcosa di più sarà necessario attendere le motivazioni della sentenza, ma di certo il Consiglio di Stato non ha voluto entrare nel merito. Per i bresciani (Camera di Commercio su tutti) è stato peggio di una doccia gelata, perché dopo aver vinto il primo round al Tar c'era la quasi certezza – manifestata più volte anche pubblicamente – di fare il bis al Consiglio di Stato, dove aveva ovviamente fatto ricorso la Catullo. Anche per questo motivo il fronte Abem era stato particolarmente duro nelle trattative dei mesi scorsi con i veronesi, tese a trovare una soluzione che conciliasse le esigenze societarie e funzionali dei due scali con la creazione di una holding.

L'obiettivo era quello di piazzare il colpo del ko e andare alla gara internazionale per l'assegnazione della concessione, magari in tandem con qualche grossa realtà straniera, si vociferava la spagnola Abertis. Con un rischio però, che su Montichiari planasse qualcosa di molto più grosso (come compagnie di gestione francesi e tedesche), ed è anche per questo motivo che Sea e Sacbo hanno accelerato sul fronte della partnership, per creare una sorta di base da allargare poi a bresciani e veronesi, in una sorta di fronte comune.

Il Consiglio di Stato ha di fatto ribaltato la situazione, ma non la prospettiva, perché l'obiettivo di una gestione comune da Milano a Verona via Bergamo e Brescia resta. Partendo da quel protocollo d'intesa che in un passo evidenzia come «l'integrazione dell'offerta combinata consentirà al sistema di affrontare la competizione con gli aeroporti localizzati in prossimità della catchment area (il bacino d'utenza - ndr) di Sea e di Sacbo, e costituire un punto di attacco per la realizzazione di un soggetto di rilievo che possa nel tempo integrare altre realtà aeroportuali nel territorio circostante». Indicazioni che hanno un nome, anzi due: Montichiari e Verona.

Ora ci sono però due fatti importanti alle porte: l'Expo 2015 «che costituirà un acceleratore del traffico verso l'area di Milano e il Nord Italia» che invita ad operare «in una logica di sistema che consentirà di cogliere appieno i benefici che verranno generati per il sistema aeroportuale del Nord» e gli interventi di miglioramento delle infrastrutture d'accesso che possono portare allo «sviluppo di una nuova piattaforma che possa prevedere un'offerta completa per i vettori passeggeri e cargo». Per essere chiari, la Pedemontana apre nuove connessioni sull'asse Malpensa-Orio, così come la Brebemi su quello Montichiari-Linate.

Da qui la scelta di Bergamo e Milano di fare squadra, in attesa di allargare l'orizzonte ad Est: entro fine maggio un gruppo di lavoro costituito ad hoc presenterà il modello d'integrazione migliore. Per Sacbo potrebbe essere l'occasione di continuare a crescere, ma su altri scali e con prospettive diverse.

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