Ma i lavori sono stati bloccati il 16 febbraio scorso per l'abbassamento del livello dell'acqua. Nella circostanza c'era stato un incontro tra i vari enti coinvolti con la decisione di stoppare i lavori per un certo periodo e rivedere il progetto. Nel frattempo, per ripristinare il livello dell'acqua del fiume, senza danni per l'ambiente, in particolare la fauna ittica, erano stati decisi alcuni lavori da esaurirsi in pochi giorni. Interventi da effettuarsi sulla sponda calolziese, in via Alzaia, nella zona del Lavello e in prossimità dell'ex ponte ferroviario: avviati lo scorso lunedì, il cantiere è stato bloccato nel pomeriggio del giorno dopo con il relativo sequestro da parte del comando provinciale di Lecco del Corpo forestale dello Stato.
Il sequestro del cantiere non riguarda il Parco, ma la ditta appaltatrice, accusata di aver utilizzato "sassi ciclopici" provenienti da un altro cantiere. Da qui la decisione del sequestro «per scarico di rifiuti nel fiume e ricettazione, per mancanza della bolla d'accompagnamento». Venerdì a Calolziocorte si è tenuta una conferenza di servizi per fare il punto della situazione tra gli enti coinvolti, che hanno deciso di spostare a valle di alcuni metri il cantiere, affidandolo alla stessa ditta con «un atto di garanzia» per la fornitura di materiali provenienti da cava. I lavori termineranno entro la prossima settimana.
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