Internet, avanti con la banda larga
Ma 30 paesi sono appesi a un filo

La Bergamasca fra Adsl e operatori che offrono servizi alternativi dalla chiavetta alla banda larga) naviga piuttosto bene. Ma c'è chi nel giro di una manciata di mesi rischia allontanarsi dal mondo virtuale. Parliamo di una trentina di comuni che oggi contano sulla tecnologia wireless avviata dalla Provincia con i fondi dell'Obiettivo 2. A luglio scadrà infatti la concessione agli operatori che fino a oggi hanno erogato il servizio voluto dall'ente pubblico, e all'orizzonte ci sono delle nubi.

«Questi operatori hanno comunicato l'indisponibilità a prorogare il servizio se le condizioni economiche dovessero restare quelle attuali. Un problema per le aree che non godono di molte offerte differenti», spiega l'assessore provinciale all'Innovazione tecnologica Roberto Anelli. Sono 64 i comuni che godono della copertura senza fili di cui sopra, ma sono poco meno di una trentina quelli in condizioni critiche. Perché va specificato: oltre al servizio dell'Obiettivo 2, in queste aree gli utenti di solito contano su chiavette fornite da operatori non legati alla Provincia. Anche con queste, però, connettersi rischia di essere laborioso.

Fra i centri che «navigano a vista» Valbondione, Gromo, Valgoglio, Colere e Azzone; Brumano, Fuipiano, Costa Valle Imagna, Roncola; Valtorta, Ornica, Valleve. Un elenco parziale, su cui via Tasso sta lavorando. La Provincia si concentrerà sulle aree con più problemi, farà in modo di mantenere per loro il servizio lavorando sul contratto, modificando l'offerta economica, rendendola più appetibile per gli operatori già attivi.

Intanto la Provincia porta avanti la banda larga. Sono due su tre i paesi che navigano a gonfie vele, potendo contare su un ampio ventaglio di opzioni: dall'Adsl alle chiavette, alla banda larga, ai sistemi wi-fi. La banda larga per funzionare ha però bisogno di allacciamenti ad antenne specifiche. Antenne che il singolo, ove esista la sorgente, deve fare installare a pagamento. L'installazione è stata fatta soprattutto nella Bassa, dove la gran parte dei centri era in qualche modo coperta. Risultato: un flop negli abbonamenti. Su 8 mila famiglie hanno scelto di allacciarsi in 600. Di contro hanno aderito 219 aziende medio piccole, 59 grandi e 29 amministrazioni pubbliche.

L'approfondimento su L'Eco di Bergamo di giovedì 4 marzo

© RIPRODUZIONE RISERVATA