Cronaca
Martedì 02 Marzo 2010
Costa Volpino, sfollati dalla frana
«Da 14 mesi sulle spalle dei figli»
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In questi mesi un consulente tecnico d'ufficio (Ctu), nominato dal giudice del Tribunale di Bergamo che segue il caso, sta accertando a chi siano attribuibili le responsabilità di quanto accaduto: il colpevole, o i colpevoli, dovranno risarcire gli otto sfollati per i disagi che stanno vivendo. Ma ci vorrà tempo. Per fortuna se c'è una cosa che gli abitanti della casa sventrata dalla frana a Costa Volpino non hanno perso è l'autoironia: «Siamo – dice uno di loro – bamboccioni al contrario: adulti tornati a vivere con i figli».
Ma tirare avanti è difficile: al di là delle spese economiche, non poter contare sulle proprie case, sulle proprie abitudini, non avere quella tazzina di caffè o non poter rileggere il libro preferito, regala alle giornate un senso di precarietà e di inquietudine. Silvana Moioli e Silvano Marini sono i due coniugi «miracolati»: quella notte la frana aprì le mura del loro appartamento come una lama nel burro. Originari di Bergamo, avevano preso casa a Costa Volpino perché il marito doveva sottoporsi a continui cicli di dialisi in ospedale a Lovere. Partiva a piedi, risaliva le gallerie di via Macallé, andava a sottoporsi alle sue cure, poi tornava a casa. Adesso, invece, vivono a Branico di Costa Volpino e non sempre lui è in condizione per guidare l'auto fino all'ospedale.
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