Cronaca
Giovedì 18 Febbraio 2010
Lazzaretto, la «cella 65»
diventa museo della peste
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Al fine di consentire l'isolamento ogni cella disponeva così di un camino dove cuocere i pasti, di un acquaio e di un servizio igienico. Di tutto questo nella «65» non è rimasto granché, ma almeno la destinazione è finalmente quella più consona e vicina alle origini del luogo. Ora il momento dell'allestimento vero e proprio della cella affidato alla Fondazione Bergamo nella storia. «Considerati gli spazi – spiega il direttore Mauro Gelfi – non potremo che ricreare delle emozioni, in una stanza con certe dimensione (circa 4 metri per 4) non è possibile fare molto di più. Partendo quindi dalla documentazione della Mai e grazie alla donazione Alberghetti, riproporremo l'atmosfera dell'epoca attraverso una voce narrante, ma anche con proiezioni che riguarderanno tutti e cinque le pareti».
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