Le sfide di Tentorio per Bergamo:
«Ecco le linee programmatiche»

Sono cinque i grandi temi che l'Amministrazione comunale di Bergamo, guidata da Franco Tentorio, vuole affrontare nel corso del proprio mandato, «cinque temi - sottolinea il sindaco nel documento che contiene le linee programmatiche - che hanno per noi la valenza dei grandi obiettivi».

La sfida, Tentorio e la sua Giunta, se la giocheranno dunque sulla Bergamo solidale, sulla Bergamo sicura, sulla Bergamo che cresce nella tradizione, sulla Bergamo delle grandi opere e sulla Bergamo turistica.

«Il nostro - scrive Tentorio nel documento - è un impegno di “fare”, forti della coesione politica con il Governo nazionale e la Provincia e della profonda condivisione degli obiettivi amministrativi da parte delle tre forze politiche che ci sostengono: Popolo della Libertà, Lega Nord, Lista Civica Tentorio Sindaco. Bergamo è di fronte a grandi scelte e a grandi opportunità. La crisi economica ci impone di guardare con particolare attenzione a chi ha bisogno; i cambiamenti della società ci chiedono di garantire sicurezza; la tradizione propria della nostra gente ci spinge a volere la crescita ma nel rispetto delle esigenze vere e della tradizione; la volontà di diventare una città d'avanguardia ci chiede il coraggio di realizzare anche grandi opere; le trasformazioni competitive ci spingono ad investire nei giovani e nella cultura, puntando a nuovi settori in crescita e a nuovi assi di sviluppo quale ad esempio il turismo. Expo 2015 sarà occasione importante di sviluppo: dipenderà anche da noi ritagliarci un ruolo fra le tante iniziative programmate che fra cinque anni animeranno la Lombardia e la porranno sotto gli occhi del mondo. Sarà anche l'occasione per costruire insieme infrastrutture che resteranno nel tempo».

«Per affrontare situazioni nuove, ci vuole uno spirito coraggioso. Oggi non è più sufficiente una politica di pur corretta ordinaria amministrazione, come è tradizione per Bergamo. Occorrono competenze, energie, coraggio e ottimismo per conseguire risultati impegnativi. Per questo pensiamo che il Comune, molto più che in passato, debba svolgere il ruolo di coordinatore, di stimolatore, di facilitatore delle molteplici iniziative che esistono in tutti i settori: deve in una parola applicare fino in fondo il principio di “sussidiarietà”. C'è una realtà ricchissima di imprese, di associazioni, di istituzioni laiche e religiose, che spesso esprimono i lati migliori della nostra società. Per farlo nel miglior modo possibile, con la collaborazione di queste realtà, occorre aprire, all'inizio di questa amministrazione, un vero e proprio “cantiere”. Dobbiamo, specie con loro, promuovere continui momenti di collaborazione affinché “la politica” appaia meno distante».

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