Cronaca
Martedì 16 Febbraio 2010
L'etiope morto sui binari
Sequestrati gli indumenti
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Lunedì, però, a quanto riferito dai familiari, non era stata ancora stabilita la data del rimpatrio. Nel frattempo la Polfer, che sta portando avanti le indagini sotto il coordinamento della procura di Bergamo, ha posto sotto sequestro gli indumenti che l'africano indossava quando è stato trovato morto: il provvedimento è stato preso per consentire ulteriori accertamenti scientifici alla ricerca di eventuali tracce biologiche lasciate dall'aggressore.
Tra la vittima e il suo assassino, infatti, c'è stata una colluttazione (nell'autopsia sono stati rilevati dei tagli da difesa sulle mani dell'etiope) e nello scontro potrebbero essere rimaste tracce di sangue o di saliva, da cui estrarre il Dna. L'uomo, stando a quanto emerso sempre dall'autopsia, era stato ucciso con un oggetto pesante (forse una pietra o un mattone) con cui è stato colpito una o due volte alla testa.
Inizialmente si era ipotizzato che le ferite fossero state inferte con un bastone, trovato vicino al corpo e sequestrato, ma dall'esame medico legale è emerso che le ferite non sono compatibili con quell'oggetto. Per ora non risultano esserci indagati nell'inchiesta sull'omicidio.
Gli investigatori hanno ascoltato familiari e conoscenti della vittima per ricostruire i suoi spostamenti nelle ore precedenti all'omicidio e chiarire se il trentacinquenne avesse dissapori con qualcuno. Risalire al movente, infatti, è un passaggio fondamentale per individuare i potenziali sospettati.
Dell'omicidio, avvenuto secondo le prime ipotesi verso le 7 della mattina di sabato 6 febbraio (il corpo è stato trovato verso le 10), non ci sarebbero testimoni.
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