
«Si sbloccano, infatti - spiega il sindacato - le progressioni di carriera, sono previsti nuovi profili professionali necessari per migliorare il servizio ai cittadini. E' fondamentale rimarcare che l'accordo mette fine alla cosiddetta interfungibilità, cioè vengono fissate con certezza le mansioni per tutti i lavoratori. Si creano le condizioni per investimenti nell'anno 2010 sul personale attraverso un impegno del Ministero che si esplica nella progressiva ricomposizione dei profili e con il rifinanziamento incrementato a partire dal 2010 del Fondo Unico di Amministrazione.
Ribadiamo la necessità di una politica meno spenta, a tutti i livelli, sull'annosa questione degli organici con la necessità di fornire le giuste risorse all'enorme mole di lavoro che invade gli uffici giudiziari di Bergamo. La Cisl Fps di Bergamo ha investito del problema le strutture nazionali ed entro breve tempo fornirà dati dettagliati sulla realtà bergamasca. La Cisl Fp-Fps non utilizza toni alti, non risponde agli insulti.
Rispettiamo i lavoratori che hanno ritenuto di aderire allo sciopero al Ministero della Giustizia proclamato da Fp Cgil, Uil Pa, Flp e RdB del 5 febbraio ma continuiamo ad essere convinti che bisogna ricondurre la discussione sui risultati concreti. Noi non proporremo mai uno sciopero a prescindere, che ha ragioni politicamente strumentali volte alla conservazione dello status-quo contrattuale senza prospettive per i lavoratori e quindi con il rischio di continuare per altri 10 anni nella situazione di immobilismo senza la tutela dei loro diritti.
Siamo impegnati, senza proclami demagogici, a ricondurre tutta la discussione sul piano della democrazia, per la strada che porti al miglioramento della qualità del lavoro, del riconoscimento della dignità dei lavoratori dei servizi pubblici ovvero maggiore professionalizzazione degli operatori e servizi migliori ai cittadini».
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