La strada nel parco Suardi:
è scontro in Consiglio comunale

Ventitré consiglieri a favore (quelli di maggioranza), sedici contrari (quelli di minoranza). Il voto finale sulla convenzione preliminare con cui i 12.500 metri quadri indispensabili a realizzare la nuova sala della Carrara passeranno dall'immobiliare Passarella a Palafrizzoni, non rende molta giustizia a una serata, quella di lunedì in Consiglio comunale, che nei fatti è stata molto più articolata e diciamo pure spinosa.

Con una partenza animata e un finale altrettanto pirotecnico. Perché quella degli schieramenti è un'omogeneità solo apparente e se tra il centrosinistra c'è chi è più contrario di altri (Vertova e Paganoni), nel centrodestra non manca qualche distinguo in senso opposto. Il nodo della vicenda resta la strada (quella di cui si parla nella stessa convenzione al fine di consentire la cantierizzazione dell'area, ma che a detta dell'opposizione diventerà certamente definitiva e a servizio dell'intervento previsto nel comparto delle ex Canossiane.

E se il centrosinistra la utilizza come strumento per serrare nuovamente i ranghi e ritrovare una posizione univoca dopo l'ordine sparso (Paganoni e Vertova contrari e tutti gli altri favorevoli) con cui aveva affrontato il dibattito sulla sala Creberg in sede di approvazione del Pgt, il centrodestra qualche piccolo mal di pancia sembrerebbe proprio averlo: perché la Lega l'appoggio alla convenzione alla fine non lo nega, ma rispetto alla strada si dichiara «fermamente contraria» (parola del capogruppo Luisa Pecce Bamberga).

Solo l'approvazione di un paio di emendamenti, ma soprattutto dell'ordine del giorno presentato da Alberto Ribolla con cui «si impegna il sindaco e la Giunta a considerare ogni possibile soluzione di transito che non vada ad intaccare in modo definitivo l'area verde del parco Suardi», riescono evidentemente a far quadrare i conti. Da qui le reazioni del centrosinistra che tra l'altro si è visto bocciare quasi tutti gli emendamenti proposti, o almeno quelli più significativi, compresi i due con cui, almeno nelle intenzioni dei presentatori, si sarebbero dovute eliminare le ambiguità in tema di strada: «È la classica foglia di fico - ha sostenuto il capogruppo Roberto Bruni - chi era contrario alla strada poteva tranquillamente votare le nostre proposte», mentre Simone Paganoni (Lista Bruni) e Pietro Vertova (Verdi) hanno manifestato in maniera più colorita il loro dissenso con due striscioni esposti tra i banchi del Consiglio e subito «censurati» dal presidente Redondi: «La strada c'è e il centrodestra ci prende in giro» recitava il primo, «La strada c'è, grazie Lega» si leggeva invece sul secondo. «Gli striscioni li so fare meglio io», ha ironizzato Daniele Belotti, mentre l'assessore all'Urbanistica Andrea Pezzotta ha chiarito come «L'amministrazione non abbia concesso nulla all'immobiliare, ma si sia semplicemente dichiarata disponibile a parlare dell'argomento». I problemi tecnici verranno affrontati a tempo debito, insomma. Intanto in programma c'è la seconda tranche del Consiglio, sempre in tema di sala Creberg: la seduta è stata infatti sospesa e rinviata a lunedì.

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