Cronaca / Bergamo Città
Martedì 02 Febbraio 2010
Ex collega ai funerali del 36enne:
«Forse non ti abbiamo aiutato»
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Don Alberto, dopo aver portato la solidarietà di tutta la comunità alla moglie e alla famiglia del 36enne, si è poi soffermato in generale sui problemi della nostra società: «La vita di oggi è incentrata sulla corsa verso il benessere, ma in questa corsa c'è qualcuno che ha difficoltà e resta indietro. Ci si inventa bisogni sempre nuovi, desideri sempre più esaltanti che lasciano frustrati e angosciati. La crisi economica è pesante e il lavoro non c'è per tutti. Ma dobbiamo interrogarci su cosa significa benessere: la parola benessere vuol dire esistere bene. E per farlo è necessario costruire una società attenta e rispettosa ai diritti di ognuno, in grado di costruire una rete di rapporti affettivi e di fiducia verso gli altri.
Colui che meglio ha insegnato cosa vuol dire benessere è Gesù, che ci dice "chi vuole esistere bene, prenda la sua croce e mi segua". Gesù non promette tanto senza chiedere fatica e sacrifici, da affrontare senza paura». L'ex collega Vendola, che ha lavorato con il 36enne tecnico informatico molti anni fa, ha preso la parola per sottolineare che «in questi giorni si sono lette e sentite tante cose su questo caso, ma non è il momento di colpevolizzare nessuno» e ha ricordato il carattere «discreto e il modo di fare pacato» del 36enne.
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