Scuola, Roffia: «Organici ridotti,
si punti alla qualità del servizio»

Sono già stati fissati i termini per le iscrizioni alle scuole d'infanzia e alle scuole del primo e secondo ciclo (statali e paritarie) e la complessa macchina organizzativa del Provveditorato è in azione. Il Provveditore Luigi Roffia ha inviato ai dirigenti scolastici una lettera nella quale sottolinea che «le iscrizioni rappresentano un impegnativo momento sia per l'Amministrazione scolastica che per gli Enti Locali; la corretta definizione delle operazioni e delle procedure costituiscono presupposto necessario per una efficace programmazione delle attività educative e formative, per l'attivazione di proficui rapporti tra genitori ed istituzioni scolastiche, per le notevoli implicazioni nella formazione delle classi e quindi per un corretto avvio dell'anno scolastico 2010/2011».

Due i temi caldi per i prossimi mesi: l'avvio dell'anno scolastico 2010/11; la riforma del sistema di istruzione con i nuovi licei, gli istituti tecnici e professionali.

Avvio anno scolastico Roffia invita ogni scuola a programmare «un proprio “dimensionamento”. Un'attenta analisi degli spazi disponibili in sede e nelle succursali, della qualità del servizio scolastico offerto nelle succursali, della necessità di utilizzare i laboratori…….dovrebbero portare a definire il numero ideale degli alunni che ogni scuola può accogliere nelle classi prime. Ovviamente l'obiettivo è quello della qualità del servizio scolastico, qualità che non si può raggiungere senza un'adeguata programmazione rispetto al numero degli alunni e degli spazi disponibili. Vanno, pertanto coinvolti i Consigli di Istituto, chiamati a definire i criteri generali per l'accoglienza, ma anche ad avviare un dialogo con gli Enti Locali (Provincia e Comuni), nel caso si evidenziassero esigenze rispetto all'edilizia scolastica».

«I criteri di accoglienza, una volta elaborati, vanno spiegati e resi pubblici - aggiunge Roffia -. Solo così l'utenza può comprendere le motivazioni di un eventuale diniego dell'iscrizione, ma soprattutto può prendere atto che l'obiettivo è quello di garantire un servizio scolastico sempre più efficiente. Le recenti disposizioni relative all'accoglienza degli alunni stranieri dettano alcuni criteri rispetto alla percentuale attuale di presenza degli stessi nelle varie classi. Ovviamente non si soddisfano richieste singole o di piccoli gruppi, ma le scelte vanno riferite e decise rispetto a gruppi consistenti».

Per quanto riguarda l'organico, «anche per il prossimo anno scolastico è prevista una riduzione di posti sia per docenti e che per il personale ATA. Da un'attenta analisi delle risorse d'organico assegnate, per l'anno in corso alle singole istituzioni scolastiche sulla base di criteri condivisi, si rileva la corrispondenza tra la media del rapporto alunni/classi stabilito dal Ministero ed il rapporto alunni/classi della nostra provincia. Pertanto da tale condotta “virtuosa” mantenuta dalle scuole della nostra provincia/regione è auspicabile che siano limitate ulteriori riduzioni di organico».

«Avremo comunque una diminuzione fisiologica dell'organico legata alle innovazioni già introdotte o in via di introduzione. Penso ad esempio alle classi prime della scuola secondaria superiore che avranno una significativa riduzione dell'orario settimanale delle lezioni, alle prime due classi della scuola primaria che avranno entrambe nuovi orari, alla diminuzione della classi a tempo pieno nella scuola secondaria di 1° grado».

Avvio della riforma con i nuovi licei, istituti tecnici e professionali.
«Dal 1° settembre 2010 - prosegue Roffia - verranno attivati i nuovi licei, i nuovi istituti tecnici, gli istituti professionali quinquennali e gli istituti di formazione professionale di durata triennale e quadriennale sul modello della Regione Lombardia. Pertanto, nell'attesa dell'attuazione della riforma, dobbiamo essere fortemente impegnati nello sviluppo di attività di tipo sperimentale, nel pieno utilizzo delle risorse dell'autonomia scolastica, in particolare di quella didattica. L'impegno deve essere anche profuso nella ricerca didattica e nella formazione del personale per preparare il processo culturale finalizzato al passaggio da una scuola /insegnamento ad una scuola/apprendimento».

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