Crisi, ma il fitness tiene
se si punta sulla qualità

«Qualità». Sembra essere la parola d’ordine delle palestre e dei centri fitness di Bergamo che, nonostante la crisi di questi tempi, «resistono» e continuano ad attirare uomini e donne, giovani e meno giovani, con corsi e attrezzature per tenersi in forma.

Centri diversi, più o meno grandi, ma con intenzioni simili: promuovere mentalità, uno stile di vita improntato al «benessere» e «avvicinare - si legge così, ad esempio, sul sito internet del gruppo bergamasco Sportpiù - sempre più persone ad una regolare, corretta e coinvolgente esperienza fisica e mentale, contribuendo a migliorare il loro stile di vita».

Sportpiù propone due centri a Bergamo, in via Baioni e in via San Bernardino, uno a Curno, uno a Zingonia e uno a Cenate Sotto. Sempre a Bergamo, c’è anche un’Area Donna, centro tutto al femminile, proprio sotto il Coin. In città, comprendendo anche la struttura di Curno, sono circa 6.000 i tesserati Sportpiù.

E se nel 2009 la crisi ha limato le adesioni, da settembre scorso è tornato il vento positivo. Luca Gamba, responsabile del centro di via Baioni, spiega: «Nel 2009 c’è stata qualche difficoltà, complessivamente abbiamo registrato un calo medio del 5%. Aprendo però il nuovo anno, a settembre, c’è stata subito una risposta positiva. Settembre è stato ottimo e anche i mesi successivi, fino a fine anno, hanno registrato miglioramenti rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. In sostanza siamo risaliti, rispetto all’anno prima, di circa il 10%, recuperando il terreno perduto. Adesso bisogna vedere come procederanno le iscrizioni dopo la lunga pausa di Natale. I primi segnali sono buoni».

Chi nel 2009 è cresciuto è invece il gruppo «iClubs», che in città propone due centri, al San Marco e l’Albatros in via Autostrada, insieme ad un’altra struttura a Seriate. Ha dato anche vita a un network che raggruppa palestre in tutta Italia. «Per noi l’anno scorso è stato davvero buono, in controtendenza rispetto alla crisi», dice Mario Cassina, uno dei soci e responsabile dell’Albatros. «Il San Marco - spiega - è partito due anni fa e nel 2009 è arrivato a circa 1.200 iscritti mentre l’Albatros, ripartito proprio l’anno scorso, ha chiuso intorno a 700, conquistando piano piano tessere e fiducia».

Sulla «ricetta» per attirare clienti, tutti d’accordo: servizi di qualità. Per lo Sportpiù significa - precisa Luca Gamba - «un servizio curato e sempre più a misura dei nostri tesserati, attento a tutte le novità e possibilmente completo. Così, ad esempio, insieme al fitness e ai corsi vari, con istruttori qualificati, insieme alla cura dei percorsi benessere e dell’attività in palestra, ecco la proposta di consigli alimentari di una nutrizionista esperta. La nostra politica è quella di puntare sui servizi più che di scontare i prezzi. Anche perché i costi ci sono e non è possibile svendere mantenendo nel contempo alta l’offerta».

«Niente low cost nemmeno per noi - dice Mario Cassina -, nemmeno per rincorrere la crisi. E per adesso questa politica ci premia. Cerchiamo di soddisfare in tutto i clienti, che così continuano a frequentarci. Offerta completa, dalla palestra alla piscina, al wellness, ma soprattutto seguita e curata, con serietà e professionalità sempre all’altezza». «Cerchiamo anche di proporre sempre qualcosa di nuovo - aggiunge Luca Gamba - e per questo siamo partiti a novembre con i corsi di acquafitbike, esclusiva Sportpiù, che rivoluzionano la ginnastica in acqua. Da febbraio partiranno anche il Circuit wellness in acqua e il nuoto wellness».

A proposito di novità, l’anno scorso è partita l’Area Donna, una curiosa scommessa sulla «voglia» di fitness tutta al femminile. «Non solo una palestra senza uomini - spiega Alberto Gamba, ideatore del progetto -, ma un vero percorso studiato apposta e solo per le donne, attento ad esigenze specifiche, come già succede in altre parti d’Europa». L’avvio è stato buono e a fine 2009 sono già circa 500 le donne, giovani e meno giovani, che hanno scelto la «palestra rosa».

«Il fitness è destinato a crescere - dice con fiducia Mario Cassina - come mostra, ad esempio, la situazione americana. Certo non si può dormire, bisogna sempre rilanciare e cercare il nuovo, migliorare. Se l’offerta è buona la gente spende. Da noi le offerte partono da 45 euro al mese, salendo a seconda dei "pacchetti" concordati con i clienti».

Allo Sportpiù i tesseramenti sono di tanti tipi e quello più venduto è il Gold, con una spesa di 72 euro al mese. Ma c’è anche una «Welcome card» che parte da 62 euro. «Da quest’anno abbiamo anche la card a ingressi - aggiunge Luca Gamba -, sempre per venire incontro il più possibile alle esigenze di chi ci contatta. Del resto verifichiamo da anni che se c’è chi non rinnova non è tanto per il costo della tessera, quanto piuttosto perché non riesce a usarla al meglio».
 Alberto Campoleoni

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