Studenti bergamaschi sconvolti
dal viaggio nei campi di sterminio

C'erano anche gli studenti dell'Itis Paleocapa e del liceo Lorenzo Lotto di Trescore Balneario a Auschwitz e poi a Birkenau con il Treno della Memoria, organizzato dalle organizzazioni sindacali in collaborazione con la Regione Lombardia partito dal binario 21 della stazione di Milano il 23 gennaio. In tutto una cinquantina da Bergamo. Una percentuale piccolissima del milione e 300 mila visitatori che ogni anno arrivano a Auschwitz.

Gli studenti erano accompagnati dagli insegnanti Gaspare D’Angelo e Alfredo Stefanelli. Con loro le rappresentanze della Fnp Cisl (pensionati) con il segretario Michele Bettoni e della Fisascat Cisl con la delegata Manuela Carrara, della Flc Cgil con Patrizia Lecchi e della Fisac Cgil con Danilo Artina.

Davanti a quel cancello in ferro con la scritta «Arbeit Macht Frei» (Il lavoro rende liberi) la porta dell’inferno della storia contemporanea si vive un momento di grande commozione nel ricordo del dolore. Si apre la porta su un cimitero senza croci dove i morti sono una cifra per approssimazione a sei zeri.

Guardando le date di entrata in Auschwitz e quelle dei morti, di quanti deportati furono registrati i ragazzi delle scuole bergamasche restano impressionati. «Tre mesi, pochi giorni, il giorno dopo».

Tutti i dettagli del viaggio su L'Eco di Bergamo del 28 gennaio

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