Paganoni: «Cosa mi tocca fare
per la risposta a un'interpellanza»

Un'interpellanza a risposta orale per avere la risposta a un'interpellanza a risposta scritta presentata 170 giorni prima. Non è un gioco di parole ma quello che è successo al consigliere comunale della Lista Bruni Simone Paganoni. La questione riguarda l'affissione abusiva di manifesti in città, a cui aveva chiesto conto all'assessore alla Sicurezza oltre sei mesi fa.  

Per la precisione, il 6 luglio 2009: in quella data Paganoni aveva depositato un’interpellanza con risposta scritta all’assessore alla sicurezza Cristian Invernizzi, in merito a decine di manifesti abusivi appesi in varie vie e piazze di Bergamo. «Sottolineato che - scrive Paganoni - il regolamento comunale impone all’assessore interpellato di rispondere entro 30 giorni dalla presentazione, ricordato che le minoranze hanno pochi mezzi per avere informazioni ed uno di questi sono proprio le interpellanze, rimarcato che, a distanza di 4 mesi dalla presentazione e, per la precisione, il 9 novembre 2009 al termine di un consiglio comunale, ad una mia specifica richiesta di spiegazioni l’assessore Invernizzi ha testualmente ribattuto: “Risponderò quando ne ho voglia".

Fatto presente che ad oggi (25 gennaio 2010) sono quindi passati ben 170 giorni oltre il termine previsto dal regolamento, con la presente interpellanza a risposta orale sono a chiedere all’assessore alla Sicurezza se gli è finalmente arrivata la voglia di rispondere». Con la speranza che non passino altri 170 giorni prima di avere la risposta anche a questa interpellanza.

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