Francesco Belletti, presidente del Forum nazionale Associazioni familiari, ha posto il problema fiscale: «Su 30 mila euro di reddito, una famiglia monoreddito paga circa 5 mila euro di tasse, una con due redditi 2.800. Questo sistema è iniquo e penalizza le famiglie monoreddito». La proposta del Forum è «di creare una no-tax area, ovvero di sottrarre al reddito imponibile una cifra che si ritiene occorra per crescere un figlio, moltiplicata per il numero di essi, e calcolare le tasse sul rimanente».
Il presidente del Forum provinciale delle associazioni familiari, Maurizio Salvi, ha ricordato che «l'economia deve servire la famiglia. Una buona famiglia sostiene l'economia e una buona economia sostiene la famiglia. Eppure siamo tra i paesi industrializzati che fa meno per essa».
L'assessore alle politiche sociali della Regione Lombardia, Giulio Boscagli, ha ricordato che «La sfida è culturale e non solo di questo governo. Nello statuto regionale, la famiglia è affermata come protagonista. Sono stati diversi i progetti finanziati a favore della famiglie, collaborando anche con le associazioni».
Un intervento che ha toccato diversi punti, quello del vescovo di Bergamo. «Il contributo del Vangelo è di essenziale speranza e generare futuro richiede un principio di speranza – ha detto monsignor Beschi -. Il nostro tempo è segnato dall'individualismo, ma siamo in attesa di relazione e comunità. La relazione diventa elemento decisivo della comunità cristiana e l'attenzione al matrimonio, non deve esser solo in termini morali e sociologici, ma è Gesù Cristo che ha fatto di questo segno una testimonianza di vita».
La riflessione sulla famiglia deve partire dalla comunità cristiana. «La comunità cristiana deve rivendicare i diritti per la famiglia, ma fare anche un esame di coscienza al proprio interno – ha proseguito il vescovo -. Occorre formare all'autoconsapevolezza della dignità, della forza e delle potenzialità della famiglia. Occorre una promozione di una coniugalità matura, una creazione di spazi significativi per i giovani sposi all'interno della chiesa, il rispetto per ogni scelta, ma una certa simpatia per le famiglie numerose, e una promozione laicale di sostegno alla famiglia, in particolare per quelle con più figli».
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