Tunisi, scoppio in biblioteca
muore missionario di Mozzanica
Sgomento ed incredulità per quanto gli è successo sono i sentimenti che, appresa la notizia, hanno da subito accomunato i suoi confratelli e la comunità parrocchiale e civile di Mozzanica che si è stretta attorno ai famigliari: due sorelle, un fratello e l'anziana madre. In paese era conosciuto e ben voluto da tutti. Era solito tornarci in media una volta l'anno, partecipando alla vita liturgica della parrocchia per tutto il tempo in cui rimaneva a casa. È stato padre Giovanni Marchetti, dei Padri Bianchi, raggiunto telefonicamente nella sede di Treviglio, a raccontare come si sono svolti i fatti nella biblioteca dell'IBLA martedì pomeriggio e a dare una testimonianza sulla figura di padre Gianbattista.
“Siamo a livello di supposizioni –ha detto il religioso- ma l'ipotesi più probabile è che, per cause ancora da accertare, forse per la saturazione dell'aria, si sia incendiato un contenitore di solventi e colle che padre Gianbattista era solito utilizzare per rilegare e conservare libri e riviste della biblioteca dell'istituto, dove lavorava assieme ad altri tre confratelli, e che stava maneggiando in quel momento. Stando a quanto mi hanno riferito i confratelli stessi sembrerebbe proprio che il fuoco sia partito da lì. La polizia di Tunisi sta indagando".
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