Cronaca
Mercoledì 06 Gennaio 2010
Riuniti, in autunno il trasloco
nel nuovo ospedale alla Trucca
I Riuniti si preparano a traslocare all'ospedale Beato Giovanni XXIII, in via di ultimazione alla Trucca. L'operazione, secondo quanto pianificato dall’Azienda sanitaria di Largo Barozzi, avverrà nell’autunno del 2010.
L'approfondimento su L'Eco di mercoledì 6 gennaio
Tutto questo con i ricoverati da trasferire. Accadrà tra un anno ma già si lavora: all’interno dell’azienda ospedaliera sono già stati organizzati una ventina di progetti per il nuovo ospedale, per i diversi ambiti e competenze, quello dedicato al trasferimento è sotto il coordinamento della direzione sanitaria, con Fabio Pezzoli per l’area medica e Simonetta Cesa per l’area infermieristica, più un piano per l’area logistica. Mentre sono in ultimazione le opere in concessione per 35 milioni di euro (l’area cucina, sterilizzazione, smaltimento rifiuti, gestione calore, e «questo lotto non è in carico alla nostra azienda, ma appalto esterno gestito da Lombardia Infrastrutture»), e si calcola che in primavera possano partire i collaudi, il trasloco vero e proprio è ipotizzato per l’autunno prossimo.
Si pensa già a mettere a punto gli itinerari per spostare i pazienti. «Incontrerò l’Amministrazione comunale, assessori competenti e ufficio traffico per la viabilità nell’area del nuovo ospedale: la segnaletica della viabilità esterna deve coincidere con quella interna, per non disorientare gli utenti – spiega il direttore generale dei Riuniti, Carlo Bonometti –. Ma a breve dovremo, con l’Amministrazione comunale in primis, mettere a punto una sorta di "corsia preferenziale" o "percorso protetto" studiando un itinerario stradale rapido e logico per il trasporto-trasferimento dei ricoverati dai Riuniti al Beato Giovanni XXIII, in ambulanza e in assoluta sicurezza. Senza creare troppi impedimenti alla normale circolazione stradale: ci attiveremo perché il trasferimento avvenga nelle ore a minore densità di traffico e anche in quelle serali, ma un percorso preferenziale va necessariamente adottato».
Da mettere a punto, prima di attivare il trasloco vero e proprio, è un piano di «smistamento ricoveri» su tutto il territorio provinciale, che deve essere coordinato dall’Asl, per «alleggerire» il peso delle degenze dei Riuniti al momento del trasferimento. «Il progetto è quello di abbassare i ricoveri dagli attuali 900-950 ai 450-450 al massimo. Il piano deve avvenire di intesa con l’Asl perché se diminuiamo noi, altri istituti di cura vedranno aumentare i ricoveri. E questo significa spostare fatturati – continua Bonometti – . I ricoveri andranno "spalmati" su Seriate, la Clinica Castelli, Ponte San Pietro, Gavazzeni, e ovviamente anche gli ospedali più lontani da Bergamo. Noi manterremmo comunque la terapia intensiva, la Rianimazione e l’attività di trapianto attivi fino al giorno del trasloco».
L'approfondimento su L'Eco di mercoledì 6 gennaio
© RIPRODUZIONE RISERVATA