S. Lorenzo, tutti col naso all’insù nella notte delle stelle cadenti

S. Lorenzo, tutti col naso all’insùnella notte delle stelle cadentiIl clou dell’osservazione astronomica si è tenuto all’osservatorio astronomico delle Prealpi Orobiche, a Ganda di Aviatico. Ma esistevano anche altri punti di osservazione «made in Bergamo»: Pertus, Canto Alto, pizzo Formico, Spiazzi di Gromo, Colli di San Fermo e monte Bronzone. Ma anche monte Zucco, Piani dell’Avaro e Ca’ San Marco. Nella Bassa Bergamasca, Fontanella e Pumenengo

La notte di San Lorenzo è sempre uno dei fenomeni più spettacolari e romantici dell’estate. Centinaia di bergamaschi hanno scrutato il cielo la notte scorsa nella speranza di cogliere una stella cadente ed esprimere il fatidico desiderio. Per i veri appassionati l’appuntamento era all’osservatorio astronomico delle Prealpi Orobiche, a Ganda di Aviatico.

Non è stato facilissimo osservare le stelle nella fase di massima attività, perchè la luce della Luna, quasi piena, ha conteso loro la scena. «In questi giorni - rassicura Alessandro Pievani, divulgatore scientifico del Circolo astrofili bergamasco (Cab) - si può vedere Marte in tutta la sua bellezza, perché, come non capitava da oltre 100 anni, si trova nel punto di massima vicinanza alla Terra. E c’è anche il famoso «triangolo estivo», un’enorme figura disegnata dalle costellazioni del Cigno, della Bilancia e della Lira, che mette in bella evidenza le tre stelle di prima grandezza, Vega, Bened e Altair».

Oltre a Ganda di Aviatico, dove il Cab aveva organizzato una «serata cosmica», tanti altri punti di osservazione «made in Bergamo» sono risultati affollati. Per una visione ottimale, bisognava scegliere le ore cosiddette «piccole» (dalla mezzanotte all’alba) e avere il «sud» libero, cioè essere lontani dalla città e dalle emissioni luminose, trovandosi in luoghi isolati, magari sopra i mille metri di altezza.

Per esempio, il Pertus, il Canto Alto, i pratoni del pizzo Formico e gli Spiazzi di Gromo, in Val Seriana, i Colli di San Fermo e il monte Bronzone. Ma anche il monte Zucco, a San Pellegrino, i Piani dell’Avaro e Ca’ San Marco, in alta Val Brembana. E - perché no? - anche nella Bassa Bergamasca, nelle campagne di Fontanella e Pumenengo.

(11/08/2003)

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