Contro la crisi, Bergamo risparmia
Il 25% ha accantonato denaro

La crisi non ferma l’ottimismo di Bergamo in tema di risparmi ma nello stesso tempo conferma il momento difficile per l’economia familiare. Se infatti circa il 55% delle famiglie bergamasche si è detto convinto di riuscire a mettere da parte qualche gruzzoletto durante il 2010 ormai alle porte, un 43% ha dichiarato che la situazione economica in famiglia è peggiorata. I dati emergono da due ricerche realizzate dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza, con il coordinamento scientifico di Ref-Ricerche per l’economia e la finanza, con dati riferiti a giugno e dicembre dell’anno in corso.

Per quanto concerne il capitolo dei risparmi previsti in futuro la percentuale riscontrata nelle scorse settimane è in discesa rispetto a quella di sei mesi fa (65%) ma pur sempre capace di collocare la nostra provincia al primo posto in Lombardia e ben al di sopra della media regionale (circa il 42%: la media nazionale è ben al di sopra, circa il 70%). A seguire troviamo le province di Monza e Brianza (circa il 52% di fiduciosi), Milano (circa 47%), Brescia (circa il 40%: è la provincia lombarda che ha riscontrato il maggior crollo rispetto a sei mesi fa, quando le famiglie fiduciose di risparmiare erano circa il 75%).

Analizzando invece i dati sui risparmi accantonati in concreto negli ultimi mesi, Bergamo si piazza ancora al primo posto: circa il 25% delle famiglie bergamasche sono riuscite infatti ad accantonare del denaro (a giugno erano il 27%), ben al di sopra del 18% della media regionale. Segue Varese (circa il 24% a dicembre: 19% a giugno). Nelle restanti province la percentuale di famiglie che sono riuscite a risparmiare è sotto il 20%. La nostra provincia si colloca al primo posto in assoluto, ma in questo caso il dato è negativo, anche per quanto concerne l’economia familiare. Rispetto ai dati di giugno la situazione odierna tende al brutto.

Aumento dell’11% delle famiglie in difficoltà economica (sei mesi fa era 32%, oggi il 43%); solo il 2% delle famiglie dichiara oggi di avere una situazione economica migliore (rispetto al 5% di giugno); situazione invariata per il 55% (62% a giugno) appena al di sotto della media regionale (61%). Esclusa la provincia di Varese (dove si è passati da un 34% di giugno all’attuale 39%), in tutte le restanti province lombarde vi è stato un calo del numero delle famiglie che hanno visto i loro conti peggiorare. A Milano il 39% (rispetto al 46% di giugno), a Brescia il 36% (41%), Monza e Brianza 32% (44%).

I dati lombardi (al momento mancano quelli delle singole province) parlano di un 18% di famiglie che per far quadrare i conti ha dovuto prelevare dai propri risparmi (rispetto al 19% di giugno) mentre un 3% si è dovuto indebitare. Tra le soluzioni adottate per tenere sotto controllo i conti della propria famiglia vi è certamente quella del cambiare i luoghi in cui fare la spesa. A dicembre circa il 30% delle famiglie lombarde ha cambiato il tradizionale punto vendita, puntando sui discount (15%), supermercati (oltre 11%) e ipermercati (2%).

A Bergamo la media è ampiamente superata per quanto concerne i supermercati: ben il 16% delle famiglie li ha infatti scelti cambiando l’abituale punto vendita. Brescia invece ha diversificato puntando decisamente sui discount (25%) mentre a Milano sono stati scelti soprattutto i mercati. In generale in Lombardia scende anche la fedeltà al marchio. I lombardi, evidenzia la ricerca, si spostano verso i marchi di «catena» (+6%) e soprattutto guardano con più attenzione allo scaffale delle promozioni (+15%).

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