Stezzano, è l'ivoriano David
il baby sindaco eletto dai ragazzi

Un segnale dei tempi che cambiano e un esempio di integrazione da tenere a mente: questo potrebbe essere il quadro riassuntivo della giunta del Consiglio comunale dei ragazzi di Stezzano composta da sette membri, quattro dei quali immigrati di prima o seconda generazione. A partire dal sindaco, David N’Doua – ivoriano d’origine, ma italiano a tutti gli effetti – eletto dall’intera scuola media «Francesco Nullo» come primo cittadino dei ragazzi nel Consiglio dei più piccoli. Nato a Seriate e vissuto sempre in Italia in una famiglia stezzanese, David N’Doua è stato ben felice di accogliere l’incarico che l’intera scuola gli ha affidato: «All’inizio ero un po’ sorpreso dall’esito delle elezioni, non me l’aspettavo, ma ora sono davvero felice di poter essere il sindaco dei ragazzi», ha commentato. Le elezioni del baby Consiglio garantiscono la possibilità agli alunni di seconda media di candidarsi e, una volta arrivati in terza, di esercitare l’eventuale carica. La votazione coinvolge però tutti gli studenti della scuola.

Durante l’ultima «tornata elettorale» erano in totale una decina i candidati che volevano occupare un posto nel Consiglio. Di questi, sette sono stati eletti e la persona con il maggior numero di preferenze – David N’Doua appunto – era destinata a diventar sindaco. Oltre al primo cittadino fanno parte della giunta: Nora Berrak e Camila Barionuevo – nate in Italia ma da genitori rispettivamente marocchini e argentini – Emiliano Caprini, Alessia Civera, Chiara Piazzalunga e Brahimi Rezart – albanese residente nel nostro Paese da diversi anni –. Un bel segnale di integrazione tra i banchi di scuola apprezzato anche dal sindaco Elena Poma, a capo di una coalizione Lega Nord-Pdl: «Mi sembra un esempio positivo d’integrazione – ha osservato –: i baby consiglieri sono stati eletti da tutta la scuola e dopo un iter piuttosto impegnativo. Significa che gli studenti italiani hanno ritenuto che i giovani consiglieri stranieri potessero rappresentarli al meglio. Vuol dire che tra i banchi l’integrazione è davvero riuscita».

Il progetto del Consiglio prevede che i ragazzi affrontino, a partire dal secondo anno di medie, un percorso all’insegna dell’educazione civica.

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