Cronaca / Hinterland
Domenica 27 Dicembre 2009
I mille problemi delle Poste
Seriate, via Pascoli, no turnover
La nevicata del 21 dicembre ha creato molti problemi e ha avuto conseguenze negative anche per l'azienda Poste Italiane, per i dipendenti e per la clientela che usufruisce dei suoi servizi. All'antivigilia di Natale il crollo di una parte del soffitto dell'ufficio postale di Seriate è crollato determinando la chiusura dell'ufficio. Ma anche l'ufficio di recapito della città in via Pascoli ha mostrato tutte le sue magagne. Sulla situazione di Seriate e sui disagi che devono sopportare in generale dipendenti e clientela è intervenuto Gabriella Tancredi, segretario generale Slp Cisl di Bergamo, che ha esposto i maggiori problemi in un comunicato. Lo sintetizziamo.
«Non possiamo chiedere solo l’apertura del nuovo ufficio postale a Seriate senza che a questo faccia seguito la richiesta di assunzione di nuovo personale per gli uffici postali della provincia bergamasca.
Sono anni che assistiamo all’uscita per pensionamento di personale dall’azienda, senza che a questa faccia seguito la copertura del turnover. Un turnover che l’azienda continua a garantire negli accordi nazionali, dimenticandosi poi di tenere fede agli stessi. Tanto che a gennaio in provincia di Bergamo nell’azienda Poste Italiane, grazie al meccanismo degli esodi incentivati, lasceranno il lavoro ben oltre 40 addetti mentre l’Azienda prevede di spostare dal recapito della corrispondenza al settore sportelleria degli uffici postali, per cui senza nessuna nuova assunzione, solo 58 unità per tutta la Lombardia. Altro che turnover!».
«A tutto questo dobbiamo per chiarezza aggiungere che, per quanto possa sembrare lodevole il tempestivo intervento delle strutture aziendali sull’ufficio di Seriate, quell’intervento era più che dovuto, dato che lo stabile dove si trova l’ufficio è una costruzione di proprietà di Poste risalente ai primi anni ’80, costruzione prefabbricata, che da tempo ormai viene tenuta sotto osservazione dai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori e dalle organizzazioni sindacali. Il materiale utilizzato per il prefabbricato contiene fibre di amianto, e tutti sappiamo come il vero pericolo dell’amianto si presenti quando si rompono le guaine che lo contengono, rendendo le fibre altamente volatili, e perciò facilmente respirabili da chiunque si trovi anche ad una certa distanza. Proprio quello che sembra sia successo all’ufficio di Seriate».
«Questi giorni o comunque prima della riapertura dell’ufficio ci auguriamo che le strutture del territorio deputate al controllo intervengano per controllare che non vi sia stata fuoriusciuta e dispersione di fibre di amianto, e si provveda alla bonifica eventualmente necessaria. Vigileremo perché questo aspetto non sia sottovalutato dall’azienda e non si metta a rischio la salute dei lavoratori e della clientela solo per dovere di bilancio».
«Ma la neve sembra essere nemica di Poste anche perché, contemporaneamente al crollo del tetto dell’ufficio di Seriate, nell’ufficio di recapito della città in via Pascoli si sono verificati altri due "imprevisti": la rottura di alcune tubature dell’impianto di riscaldamento, con annessa fuori uscita d’acqua, che ha obbligato i colleghi a tamponare le perdite di acqua e a lavorare con i cappotti addosso in assenza di riscaldamento, a cui si è aggiunta l’ impossibilità di utilizzare i montacarichi per portare la corrispondenza da un piano all’altro e all’uscita dello stabile, per dichiarazione degli stessi manutentori chiamati per un intervento d’urgenza. Così i colleghi in questi giorni sono obbligati a lavorare al freddo e costretti a caricarsi in spalla la corrispondenza portandola su e giù dalle scale, per poterla poi preparare per la consegna».
«Queste le difficili condizioni di lavoro dei colleghi, che da anni ormai si stanno adattando a una situazione di lavoro insopportabile, dove d’inverno fa freddo e d’estate si suda perché gli impianti di riscaldamento e condizionamento non funzionano, dove montacarichi e ascensori funzionano a singhiozzo e sempre al di là delle norme di sicurezza, dove i servizi igienici da anni non vedono un intervento di manutenzione ordinaria.
Contemporaneamente e per fortuna l’Azienda spende oltre un milione di euro per realizzare un nuovo centro di recapito della città, un centro che sarebbe dovuto entrare in funzione da oltre un anno e che solo in questi giorni verrà reso utilizzabile e messo a disposizione».
«Il nuovo centro di recapito della città sito in via Buttaro sembra ormai pronto, pertanto speriamo che vedano la fine i sacrifici degli oltre 80 portalettere della città, che hanno dovuto lavorare in condizioni veramente inammissibili fino ad oggi, e visto, quanto successo in questi giorni, l’azienda, anche per rispondere a un nostro esplicito invito, provveda da subito allo spostamento dei portalettere della città nel nuovo centro, senza rimandare oltre. Anche se la data prevista per il trasferimento era per la metà di gennaio. Sarebbe questo il primo vero segnale di interesse per un servizio fondamentale per la collettività e il tessuto produttivo bergamasco e un’attenzione vera verso tutti i colleghi che ogni giorno, fra difficoltà, problemi e imprevisti vari, riescono a svolgere comunque il loro lavoro. Un segnale da parte di un’Azienda che dovrebbe puntare ad un servizio sempre più efficiente ed efficace se vuole conservare la clientela di oggi anche per domani ( nel vicinissimo 2011), quando non sarà più la sola ad operare nel settore dei servizi postali e dovrà dividersi il mercato con concorrenti veramente agguerriti. Sperando che una nevicata non ci debba fare più paura».
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