Ponte: la piena sul fiume Brembo
spazza via la diga dell'Enel

La piena del fiume Brembo nella notte di Natale a Ponte San Pietro ha spazzato via la diga del canale Enel e il grosso cilindro in ferro si trova nel fiume a una cinquantina di metri dalla struttura in ferro alla quale era ancorato. Leggi di più su l'Eco di domenica 27 dicembre.

La piena del fiume Brembo nella notte di Natale a Ponte San Pietro ha spazzato via la diga del canale Enel e il grosso cilindro in ferro si trova nel fiume a una cinquantina di metri dalla struttura in ferro alla quale era ancorato. Leggi di più su l'Eco di sabato 27 dicembre.

La diga è composta da un manufatto in ferro, lungo una trentina di metri che pesa decine di tonnellate di forma cilindrica e che per più di 80 anni ha deviato l’acqua del Brembo nel canale artificiale Enel, roggia Masnada, che nel suo percorso da Ponte San Pietro a Marne di Filago alimentava le centrali di Bonate Sotto e Marne.

Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre ha dovuto soccombere alla forza delle acque del fiume in piena ed è stato scaraventato come un fuscello lontano dalla sua dimora abituale. Dal vecchio ponte di via Roma ora è visibile solo la struttura in ferro, dove era ancorato il grosso cilindro, con la passerella usata dagli addetti alla manutenzione della struttura idraulica e una cinquantina di metri a valle il grosso tubo in balia delle onde del Brembo. La rottura della diga è avvenuta verso le due e la dinamica è stata seguita da persone che abitano nelle case situate sulla riva sinistra del fiume.

Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Ponte San Pietro, i vigili del fuoco e gli operai dell’Enel che purtroppo hanno dovuto constatare che la diga è stata gravemente danneggiata. Dalla mezzanotte di Natale l’acqua del Brembo scende libera a valle, e nel giro di pochi giorni il canale Enel resterà asciutto e non sarà più in grado di alimentare le due centrali elettriche di Bonate Sotto e Marne di Filago.

Sicuramente è un grosso danno, sia per il costo per ripristinare la diga, sia per la mancanza di energia elettrica che veniva prodotta attraverso la forza idraulica del canale. Nei prossimi giorni tecnici dell’Enel saranno impegnati in sopralluoghi per analizzare le cause del danno provocato alla diga e quantificarne i danni relativi alla ricostruzione di questa infrastruttura idraulica. Da evidenziare che nella scorsa estate, tecnici e operai dell’Enel sono stati impegnati in tre mesi di lavori di sistemazione della diga per renderla più e moderna e sicura.


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