Pendolari sul piede di guerra
«Il Governo apra un'inchiesta»

Questa mattina (come facilmente verificabile sul sito www.viaggiatreno.it) solamente un treno nella fascia oraria pendolare (7.00-8.30) è partito da Bergamo diretto a Milano via Treviglio, ossia il treno 2640 che è partito alle 9.20 con 2 ore e passa di ritardo (dovrebbe infatti partire alle 7.16...). Il treno 2606 delle 7.02 è stato cancellato. Il treno 10804 delle 7.32, il treno 2608 delle 8.02 e il treno 10806 delle 8.32 risultano "non ancora partiti" (ossia cancellati....). Il comitato pendolari bergamaschi lo definisce «Una Caporetto assolutamente ingiustificabile».

Sui disagi alle stazioni è intervenuto anche il Coordinamento dei comitati pendolari della Lombardia con un comunicato: «Abbiamo sentito che l'Ad delle FS Moretti ha dichiarato che solo il 5% dei treni sarebbe stato soppresso. Non sappiamo come tale media pirandelliana sia stata calcolata. Basta però uno sguardo su Viaggiatreno oggi, martedì 22 dicembre, per rendersi conto che in Lombardia, in realtà, questa mattina dei treni pendolari ha viaggiato solo circa metà dei treni programmati. Dell'altra metà sul sito viene riportato "cancellato" quando va bene. In altri casi, pure a diverse ore dall'ora teorica di partenza, compare la scritta che "il treno non è ancora partito". Il tutto senza considerare i treni in ritardo di un'ora o più.

Sempre in merito ad una corretta informazione, mentre Trenitalia precisa che per l'alta velocità la velocità è stata limitata a 250km/h, nulla viene detto in proposito della velocità massima dei treni regionali che è stata limitata, anche in piena linea, a 30 km/h. Nella serata di lunedì ai pendolari lombardi sono occorse dalle tre alle cinque e più ore per compiere viaggi di poche decine di chilometri. Alla stazione Centrale di Milano non veniva data alcuna informazione relativamente ai treni regionali, che comparivano e sparivano dai tabelloni senza spiegazione. Stessa situazione nelle altre stazioni.

Come già successo in altre occasioni, certamente i disagi sarebbero stati in molti casi minori se vi fosse un piano operativo di emergenza, se si fosse predisposto un servizio di informazioni consigliando, all'occorrenza, agli utenti dei treni regionali di recarsi in altre stazioni del nodo raggiungibili con la metropolitana, se si fossero fornite informazioni agli utenti già mentre si trovavano in metropolitana, se si fosse consentito l'accesso alla metropolitana col biglietto ferroviario. Le responsabilità in questo caso non sono solamente di Trenitalia, ma coinvolgono evidentemente anche gli Enti Amministrativi "regolatori", a cominciare dalla Regione, ad esempio mediante specifiche e dettagliate clausole nel Contratto di Servizio, sottoscritto da poche settimane.

Chiediamo che il Governo apra un'inchiesta per accertare le responsabilità relativamente ai disagi subiti in questi giorni dai pendolari a causa della evidente preferenza data da Trenitalia ai clienti dei servizi business, sulla mancata informazione agli utenti dei servizi regionali e sulla mancata predisposizione di misure operative e preventive adeguate preventive per fronteggiare una situazione metereologica ampiamente prevista».

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