L'Accademia Gdf non si fa
Interpellanza a Formigoni

Il caso dell’Accademia della Guardia di finanza, opera da 250 milioni che sarebbe dovuta sorgere a Bergamo e che non si farà a causa della mancanza di fondi nonostante l’accordo di programma sottoscritto tra il Ministero, la Guardia di Finanza, la Regione, la Provincia e il Comune di Bergamo nel 2008, diventa oggetto di un’interpellanza al presidente Formigoni sottoscritta dai consiglieri Giuseppe Benigni e Marcello Saponaro del PD e Battista Bonfanti del Centro sinistra per la Lombardia.

I consiglieri, dopo aver ricordato i passi che hanno portato alla definizione del progetto e alla firma dell’accordo di programma e dopo aver ribadito l’importanza dell’opera per Bergamo e per il suo territorio, chiedono al Presidente della Regione l’immediata convocazione del Comitato di Vigilanza per il rispetto dell’accordo di programma.

Chiedono inoltre che la Regione non accetti altro se non il posticipo dell’inizio dei lavori, certamente non la cancellazione dell’opera e tanto meno qualsiasi ipotesi del trasferimento dell’Accademia in altra città.

“La convocazione del Comitato di Vigilanza è un atto necessario per difendere un’opera importante e per garantire una prestigiosa presenza nella città di Bergamo – dichiarano i consiglieri -. Questo non è ancora stato fatto, ma ci sono ancora margini per agire. Occorre capire se siano fondate le voci che attribuiscono la marcia indietro della Guardia di Finanza allo spostamento di risorse altrove, in particolare in Abruzzo con la motivazione dell’emergenza, e se così fosse se il trasferimento sia, come ci auguriamo, solo temporaneo. Se la nuova sede dell’Accademia non venisse realizzata a Bergamo e se la presenza dell’Istituzione fosse messa in discussione sarebbe per la nostra città una doppia sconfitta, da attribuire alle amministrazioni comunale, provinciale e regionale di centrodestra”.

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