Regali di Natale, Confesercenti:
«Tornata la voglia di spendere»

Sarà un Natale più “ottimista” rispetto a quello dello scorso anno. Secondo quanto emerge da un'indagine Confesercenti-Swg, gli italiani non rinunceranno all'acquisto dei regali, semmai la scelta sarà più oculata e orientata sull'utilità del dono. I bergamaschi non faranno eccezione: c'è voglia di feste serene e felici, anche se con un occhio al portafoglio. La crisi infatti si fa ancora sentire, ma lascia spazio a una sensibile fiducia nella ripresa.

Per 12,3 milioni di famiglie, pari al 51% del campione intervistato, sarà infatti un Natale improntato alla speranza (+7% rispetto al 2008), di rilancio per il 7% (+2%) e perfino gaudente per un altro 7% di italiani (+15). In calo di due punti rispetto all’anno scorso invece il numero di chi pensa a feste “austere” (14%) e di 5 punti quello di chi lo prevede difficile (16%).

«I dati dimostrano un salutare ritorno di ottimismo – commenta Giorgio Ambrosioni, presidente di Confesercenti Bergamo – non bisogna far finta che la crisi sia sparita, ma certamente sono state ridimensionate le previsioni più cupe. E' tornata la fiducia nel futuro, i consumi natalizi lo confermeranno. Bergamo può offrire molto per uno shopping appagante e “sostenibile”: dai negozi di vicinato alle storiche boutique, dalle specialità gastronomiche nostrane a quelle dei mercatini del Sentierone, c'è un'ampia possibilità di scelta per tutte le tasche. Il tutto in una cornice resa più suggestiva che mai dallo spettacolo delle luminarie e dalle tante iniziative organizzate da Comune e commercianti».

Per mettere i pacchi sotto l'albero, la maggioranza degli italiani non intaccherà i risparmi, anche perché a disposizione ci saranno i 39,3 miliardi di tredicesime, che saranno distribuite fra un 15% dedicato ai regali e un terzo per la casa (più un 7% per i mutui). Un quinto sarà invece messo da parte. Un dato interessante riguarda i prodotti alimentari, che quest'anno sono al primo posto nella lista dei regali: li sceglierà il 30% dei consumatori. Cibi e vino trascineranno anche i prodotti tipici e quelli made in Italy: verso di essi si orienta quasi un terzo degli italiani. Un altro 21% dirigerà buona parte del budget sull’abbigliamento, il 20% punterà sui libri, il 17% sui giocattoli.

I bambini restano infatti i protagonisti del Natale: per esaudire i loro desideri i genitori sono disposti a qualche sacrificio in più. Un italiano su 5 si rivolgerà per i propri acquisti ai piccoli negozi e poco meno ai mercatini, mentre metà dei regali verranno acquistati nelle grandi strutture commerciali. In crescita anche il ricorso ad internet: i suoi proseliti passano dal 7 al 9%. A trattenere la voglia di spese pazze c'è la preoccupazione per il posto di lavoro che coinvolge circa 5 milioni di persone (passa dal 10 al 13%) per lo più giovani fra i 25 ed i 34 anni. Un dato comunque temperato da un minor timore per i prezzi che come fattore condizionante delle spese natalizie scende dal 44% al 38%. Ma non c'è crisi che tenga: il 7% degli intervistati (l'anno scorso era il 2%) fa sfoggio di ottimismo inossidabile: per loro non esiste davvero nulla che potrà turbare l'atmosfera delle feste.

La conferma dello spirito positivo arriva anche da un altro dato: se nel 2008 l’avvio della crisi aveva spinto il 65% degli italiani a dichiarare che avrebbero fatto meno acquisti rispetto all'anno prima, adesso questa percentuale è scesa al 48%.

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