Troppo rumore e aria «pesante»
L'ambiente bergamasco è malato

Come sta la terra bergamasca? «Agenda 21» ha presentato gli ultimi report sullo stato della provincia di Bergamo (il precedente è del 2006). E i risultati non sono proprio confortanti: tante le aziende a rischio incidente rilevante sul territorio orobico (Bergamo e Milano insieme hanno il 70% di aziende pericolose di tutta la Lombardia), una superficie agricola che sta sensibilmente calando (rispetto all’ultimo report del 2006, è calata dell’11,8%).

La qualità della vita dei residenti in città e nell’hinterland è sensibilmente intaccata dal rumore di più di 6 milioni di veicoli circolanti all’anno sulle strade bergamasche, per non parlare dell’impatto dell’aeroporto, che, stando alle rilevazioni a Bergamo e a Bagnatica - illustrate da Daniele Ferrero e Sara Lodrini, consulenti settore Ambiente della Provincia di Bergamo - ha un iperbolico indice Lva (un parametro acustico annuale utilizzato per la valutazione dei livelli di immissione sonora associati alla sola movimentazione aerea).

E non è finita qui: sono 260 i siti contaminati nella Bergamasca (solo il 18% è stato sottoposto a bonifica, il 20% è dovuto a depositi incontrollati, l’11% a discariche non controllate, il 18% ad aree industriali dismesse, un altro 11% a impianti di carburanti). Così, nel Forum per lo sviluppo sostenibile organizzato dalla Provincia di Bergamo, i tecnici dell’ente di via Tasso hanno elencato le criticità ambientali, mentre l’altra faccia della medaglia, la salute pubblica, è stata illustrata dai tecnici Asl: se si parla si salute del territorio, infatti, non può mancare una fotografia sulla salute della popolazione.

Con una precisazione, evidenziata da Pietro Imbrogno (Asl), che con Giuseppe Sampietro (Asl)ha illustrato i dati: «La situazione dell’ambiente in cui si vive, ma anche dei luoghi di lavoro, è provato che incida sulla comparsa di malattie e patologie. Ma la prevenzione si fa anche con gli stili di vita: ovvero ciascun cittadino deve sentirsi responsabile sia della sua salute, sia di quella altrui».

Per parlare con i numeri: per esempio, tra i fattori di rischio nell’insorgenza del cancro il fumo di tabacco incide del 30%, gli inquinanti ambientali (aria, acqua, alimenti) dall’1 al 5%, le radiazioni elettromagnetiche (ionizzanti, luce Uv, onde a bassa frequenza) dal 5 al 7%. Cancro, appunto: i dati dell’Asl assegnano a Bergamo e provincia, il 41% dei decessi per tumore tra gli uomini rispetto alla mortalità generale e il 30,5% per le donne. E Bergamo è sopra la media regionale per mortalità per tumori: dato come 1 l’indice della Lombadria, il territorio orobico è all’1,09 per gli uomini e per le donne a 1,06. Purtroppo, il territorio orobico è ben sopra la media regionale (a cui è dato, si è detto, 1 come indice) per mortalità per diverse tipologie di tumorali: polmone, 1,07 per i maschi (0,98 per le donne); fegato ben 1,48 per i maschi e 1,38 per le donne, stomaco 1,27 per i maschi e 1,25 per le donne.

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