Cronaca / Hinterland
Giovedì 10 Dicembre 2009
Seriate, aiuti alle famiglie
colpite dalla crisi economica
Un credito a favore delle famiglie bergamasche interessate da licenziamenti, cessazioni del contratto o cassa integrazioni, legate alla crisi del mercato del lavoro. Un progetto partito dal Comune di Seriate, su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Gabriele Cortesi e fatta propria dal coordinamento provinciale del Popolo della Libertà di Bergamo su iniziativa del coordinatore Carlo Saffioti. Il regolamento del progetto del microcredito, approvato dal Consiglio Comunale di Seriate, è stato segnalato e inviato a tutti gli amministratori del Popolo della Libertà della Bergamasca con l’invito da parte del coordinatore Saffioti di estenderlo ai rispettivi territori e proporlo nelle rispettive Giunte.
«Va sicuramente il nostro plauso all’assessore Cortesi e al Comune di Seriate per l’iniziativa adottata. Un riconoscimento che si estende naturalmente a tutti gli Enti che ad oggi stanno facendo molto a favore dei lavoratori in questa situazione di crisi – ha commentato il coordinatore Carlo Saffioti -. In particolare, attraverso questo progetto, il Comune può devolvere un assegno mensile a famiglie in difficoltà che rispondono a certi requisiti. Con decorrenza dal tredicesimo mese successivo alla cessazione del problema connesso alla contrazione del mercato del lavoro, il contributo ricevuto a titolo di anticipo dovrà essere rimborsato senza interessi con rate mensili di importo non inferiore al 30% del contributo mensile erogato. Il piano economico potrà essere naturalmente concordato con gli uffici comunali. Si tratta di un aiuto concreto che abbiamo il dovere di dare ai nostri cittadini. Invito dunque gli amministratori del Popolo della Libertà a fare proprio questo progetto e portarlo sui rispettivi tavoli esecutivi».
«Attraverso il regolamento approvato – spiega l’assessore comunale Gabriele Cortesi - abbiamo voluto stipulare un Patto con i nostri concittadini in difficoltà dicendogli: "tu hai bisogno e sei in difficoltà e l'Amministrazione Comunale ti viene incontro dandoti una mano; poi quando avrai risolto la tua situazione e l'avrai anche resa stabile (da qui la scelta di prevedere il rimborso a partire dal tredicesimo mese successivo) stabiliremo insieme tempi e modi per il rimborso, senza logiche vessatorie e rigide di recupero del credito". Pensiamo che un’impostazione del genere sia più aderente all’orgoglio tipico dei bergamaschi, generalmente poco inclini a rivolgersi alle Istituzioni nel momento di un bisogno».
Regolamento alla mano, potranno inoltrare istanza per accedere al fondo i nuclei familiari colpiti da: licenziamento per chiusura azienda, licenziamento per riduzione del personale;cessazione e successivo mancato rinnovo di contratto di collaborazione o a tempo determinato (la durata minima del contratto cessato o non rinnovato è definita dalla giunta comunale); accesso agli ammortizzatori sociali; esaurimento degli ammortizzatori sociali, in assenza di nuovo accesso al mercato del lavoro. Per l’accesso al fondo potrà essere definita una graduatoria dinamica in cui verranno inserite, in ordine decrescente di punteggio conseguito, tutte le istanze pervenute in possesso dei requisiti di accesso.
Per la predisposizione della graduatoria per l’accesso al fondo viene tenuto conto di una serie di voci tra cui: la condizione familiare; il tipo di problema connesso alla contrazione del mercato del lavoro; la situazione economica; il Comune di residenza. Il punteggio inoltre, come definito dal regolamento, è determinato dalla somma delle voci che tengono conto del numero di componenti familiari interessati dalle problematiche legate alla crisi, il numero dei componenti, figli del nucleo familiare e il numero degli anni di residenza nel Comune interessato dall’iniziativa.
Il contributo ricevuto dovrà essere rimborsato, senza interessi, a partire dal tredicesimo mese successivo alla cessazione del problema legato alla contrazione del mercato del lavoro, con rate mensili di importo non inferiore al 30 per cento del contributo mensile erogato. In situazioni di difficoltà potrà essere presentata una richiesta al dirigente del settore servizi alla persona per studiare soluzioni alternative.
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