Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 09 Dicembre 2009
Pubblico impiego in sciopero l'11
Giovedì manifestazione della Cisl
Sciopero del pubblico impiego indetto dalla Cgil venerdì 11 dicembre, con possibili disagi in tutti gli uffici pubblici. La manifestazione delle regioni del Nord si terrà a Milano in Piazza Duomo. Il concentramento delle delegazioni regionali è previsto alle ore 9.30 a Porta Venezia da dove partirà il corteo. Durante il percorso, il corteo farà una breve sosta in Piazza Fontana per depositare una corona di fiori in ricordo della strage del 12 dicembre 1969.
Lo sciopero, spiega la Fp-Cgil, è «contro la legge Finanziaria che non prevede i rinnovi dei contratti pubblici, per chiedere l'abrogazione della riforma Brunetta che elimina i contratti nazionali e mortifica il lavoro, contro il tagli al salario accessorio e le decurtazioni per assenza in caso di malattia, per la stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori precari dei comparti pubblici, per un incremento tabellare di 150 euro nel prossimo triennio, per sostenere il ruolo delle Rsu e il rispetto delle elezioni, per difendere la democrazia nei posti di lavoro pubblici».
Giovedì 10 dicembre invece i lavoratori pubblici di Bergamo aderenti a Cisl-Fp e Uil-Fpl, già in stato di mobilitazione, manifesteranno davanti alla prefettura di Bergamo dalle 12.30 alle 14. «Al Governo – dichiara Beppe di Mezza, segretario generale della Fp-Cisl di Bergamo - chiediamo coerenza ed un percorso condiviso. Quando abbiamo seguito questa logica sono stati raggiunti risultati importanti. Malgrado la crisi e le difficoltà di finanza pubblica, infatti, siamo riusciti a rinnovare tempestivamente il biennio 2008-2009 per i lavoratori di tutti i comparti ministeriali, parastatali, autonomie locali, agenzie fiscali e sanità pubblica. Ma abbiamo anche scommesso su un modello contrattuale sperimentale che con l’Ipca tutelerà meglio le retribuzioni e incentiverà la partecipazione e la contrattazione decentrata. La stessa coerenza – continua il segretario - la pretendiamo dalle regioni e dagli enti locali rispetto alle risorse aggiuntive che hanno sottoscritto ma non hanno ancora stanziato. E vogliamo che ogni singola amministrazione inizi ad accantonare già da subito i soldi per il prossimo contratto ricavandoli dall’eliminazione di sprechi, spese inutili e consulenze ingiustificate. Solo così, pagando bene i bravi lavoratori pubblici, si riqualificano i servizi e si fanno costare meno ai cittadini».
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