Cene punta sul fotovoltaico
Così si azzerano le bollette

L’unione fa la forza. E taglia la bolletta. Anzi, se stiamo a guardare le aspettative del caso che presentiamo qui, la azzera. Parliamo di Cene, fucina di sperimentazioni in fatto di risparmio energetico.

L’unione fa la forza. E taglia la bolletta. Anzi, se stiamo a guardare le aspettative del caso che presentiamo qui, la azzera. Parliamo di Cene, fucina di sperimentazioni in fatto di risparmio energetico. Perché qui, in media valle Seriana, l’amministrazione comunale e uno degli operatori del settore, che proprio a Cene ha sede, hanno stretto un patto. E mentre il privato sperimenta, l’amministrazione risparmia costi per l’elettricità.

«Tutti gli edifici pubblici del paese sono entrati in questo programma – spiega il sindaco Cesare Maffeis, che sta portando avanti un piano avviato dal suo predecessore (e collega nella Lega) Giorgio Valoti –. Abbiamo la fortuna di avere sul territorio Ener.Ge, società decisamente all’avanguardia nata nel 2008, che per scelta lavora soprattutto sulla Valle Seriana. Ci segue nei bandi, ha installato gli impianti. Il risultato, per noi, sono risparmi del 50% in fatto di elettricità». Insomma, un patto pubblico-privato che fa risparmiare risorse all’amministrazione e, ricorda ancora il sindaco, «costituisce anche una risposta alla crisi. In tempi di chiari di luna per i bilanci, bisogna puntare sull’innovazione. O ci facciamo furbi, o restiamo al palo».

E tratteggia una realtà: «Ci sono zone in cui l’urbanizzazione è ancora un salvadanaio. Qui no. Un po’ perché come Lega siamo per la tutela del territorio, un po’ perché comunque di spazi da utilizzare senza fare scempi non ce ne sono». Quindi, dove pescare fondi e risparmi per le opere? Il detto popolare calza a pennello: la bolletta aguzza l’ingegno. In senso letterale. E a Cene l’obiettivo è chiaro: «Autosufficienza in fatto di energia elettrica e termica nel giro di un paio d’anni». Parliamo degli edifici comunali, ovviamente: scuole medie, elementari, materne, municipio, casa di riposo. Che oggi, come detto, sono tutti inseriti in un progetto speciale con la società di cui Eros Gotti è presidente. Nata l’anno scorso, la srl ha sede in via Caduti ed è riconoscibilissima per la presenza di un enorme pannello solare vicino al tetto.

All’interno, semplici uffici celano qualcosa che potrebbe essere paragonato a una sala monitoraggio medica. Perché qui, a Cene, arrivano dati trasmessi dai «pazienti»: edifici, soprattutto pubblici, su cui sono stati piazzati sensori speciali che inviano in tempo reale i dati sui consumi. «Possiamo vedere quante luci sono accese, a che ora, quanti consumi per il riscaldamento – spiega Gotti –. Teniamo sotto controllo gli edifici 24 ore al giorno per due stagioni, dal 2008 abbiamo fornito più di cento diagnosi. Purtroppo con gli edifici pubblici siamo sempre oltre la classe G (150 kilowatt al metro quadrato, mentre la A, come alcuni Comuni oggi prescrivono siano costruiti gli edifici, è sotto i 30, ndr). Dopo lo studio, proponiamo la "cura". Che è fatta anche di strumenti che considerino il fattore umano, come la rilevazione di presenza per le luci».

Non solo pannelli insomma. I «pazienti» sono dislocati un po’ ovunque in valle ma anche fuori provincia: uno ad esempio fa capo all’Irealp della Regione ed è in Valtellina. Restando sul locale, «sotto i ferri» c’è proprio ora il centro sportivo intercomunale di Casnigo. «Il nostro primo cliente è stato il Comune di Gazzaniga, che ci ha affidato la diagnosi energetica delle elementari», chiosa Gotti. Mentre tutti gli edifici di Cene sono già stati studiati: «Di certo è il paese più completo per copertura, nella Bergamasca non ci sono precedenti». E probabilmente nemmeno in Lombardia dato che, come spiega Maffeis, «dal punto di vista fiscale, nella catalogazione a bilancio dei risparmi, i Comuni di Cene e Gazzaniga stanno mettendo a punto la modulistica, che non ha precedenti. Il nostro è un progetto pilota a livello regionale». Che si stia percorrendo una strada valida, lo dimostra anche la dura legge dell’economia: «Abbiamo aperto nel 2008, fatturando 200 mila euro. Oggi siamo a due milioni di euro», spiega Gotti.

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