Cronaca
Martedì 08 Dicembre 2009
Confedilizia: «Lo scudo fiscale
può rilanciare gli immobili»
Siamo ben lontani dagli effetti positivi del 2001, quando l’introduzione delle scudo fiscale con l’effetto combinato all’introduzione dell’euro aveva innescato l’espansione del mercato immobiliare e la sensibile rivalutazione del valore degli immobili. Ma secondo gli esperti del settore, i capitali scudati che si allocheranno nel mercato immobiliare qualche rasserenamento della situazione dovrebbero produrlo. Già a partire dal 2010.
«Il mercato immobiliare – spiega Roberto Margiotta, presidente di Appe Confedilizia Bergamo – oggi offre interessantissimi rendimenti e rimane sempre un valido riparo all’erosione dei valori conseguenti a fenomeni inflattivi che incombono “fuori dalla porta” e che fra poco potrebbero manifestarsi in modo vistoso data l’enorme liquidità in cerca di “approdi” redditivi presente nel sistema. Con questi presupposti riteniamo che il settore immobiliare sarà il primo a ripartire, nonostante la miopia dimostrata in questi giorni dal Governo nel bocciare l’ipotesi di introdurre la minor tassazione derivante dalla cosiddetta cedolare secca: pronosticare i tempi è però un esercizio da veggente che non ci sentiamo di fare».
Comunque lo scudo e il cosiddetto piano casa potrebbero invertire la tendenza nel prossimo 2010. «I capitali scudati – prosegue Margiotta – potrebbero ammontare a 50 o forse 100 miliardi di euro (che rappresentano per l’erario un gettito di 2,5/5 miliardi in euro) dei quali il 20-25 per cento, secondo gli analisti più accreditati, potrebbero essere reinvestiti nel comparto immobiliare. Ma se nel 2001 lo scudo si innestava in una condizione di ripresa consolidata, succedutasi alla stasi degli anni ‘90, con valori immobiliari correnti ancora molto contenuti, oggi la situazione di crisi persistente potrebbe portare come effetto solo un rasserenamento della situazione».
Diversi comunque gli effetti che secondo gli esperti potrebbero prodursi nelle varie zone della Bergamasca: se nella città l’impatto del reinvestimento dei capitali scudati potrebbe contribuire nel breve periodo (immobiliarmente parlando dai 3 ai 5 anni) a far riprendere per gli immobili qualitativamente migliori il ciclo positivo anche nei valori, nei comuni della prima fascia della pianura gli operatori del settore ritengono che lo scudo fiscale potrebbe avere un effetto limitato. Diverso il discorso per quanto riguarda la pianura, dove si pensa che i capitali scudati avranno un effetto sul volume degli immobili compravenduti, soprattutto nel segmento dell’usato e potrebbero essere attratti da nuovi centri commerciali e insediamenti sull’asse Brebemi, e per i comuni dell’isola dove potrebbero trovare ottime prospettive in alcuni investimenti sull’asse della Pedemontana. Per quanto riguarda invece i comuni della Valle Brembana gli immobili potrebbero esercitare un buon appeal sui capitali provenienti dallo scudo, anche se – dicono gli esperti – «non è lecito non attendersi variazioni apprezzabili dei prezzi odierni».
Desirée Cividini
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