Una Stella per don Egidio, missionario tuttofare

Una Stella per don Egidio, missionario tuttofareRiconoscimento di Ciampi al bergamasco Todeschini e alla sua opera di solidarietà in Liechtenstein

Per vocazione fa il sacerdote, per amore visita i detenuti nelle carceri e i malati all’ospedale, per passione fa il giornalista e per hobby aggiorna quotidianamente il suo personalissimo sito Internet. Il tutto nel Liechtenstein, dove la sua opera di missionario per la comunità italiana gli è valsa addirittura l’alto riconoscimento del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che lo ha nominato – unico bergamasco nell’elenco – cavaliere dell’Ordine della Stella della solidarietà.

Don Egidio Todeschini, sacerdote di Berbenno, ieri non se n’è curato più di tanto e ha continuato la sua opera, da solo, su e giù per il Liechtenstein: prima in carcere dai detenuti italiani, poi in ospedale dai malati (italiani) e infine a casa degli anziani, sempre italiani, tutti emigrati.

Il neocavaliere della Stella della solidarietà don Egidio Todeschini è a capo della Missione cattolica italiana nel Liechtenstein dal 1999. Ha 60 anni (è nato il 14 febbraio del 1944 a Berbenno), è stato ordinato sacerdote nel 1969 e assegnato alla parrocchia di Alzano Sopra, dove è rimasto fino al 1972. Poi la chiamata dell’allora vescovo di Bergamo, Clemente Gaddi, che gli prospettava la partenza per la Missione degli emigranti in Svizzera: «Non ci pensavo affatto, prima. Me ne stavo tranquillo nella mia parrocchia di Alzano, quando mi arrivò la proposta. Risposi di sì», è il suo ricordo oggi.

Sono trent’anni che don Egidio è lontano dalla sua terra: è stato Missionario degli emigranti in Svizzera a Yverdon, Morges, Herisau, Hochdorf, fino al 1999, quando ha assunto la guida della Missione cattolica italiana a Schaan, nel Liechtenstein. Il suo compito è quello di essere il sacerdote di tutti gli italiani – sono 2.709 – residenti nel territorio della missione, che comprende anche due regioni della Svizzera tedesca. Per loro don Egidio celebra le Messe in italiano, visita i connazionali ammalati dei tre ospedali presenti sul territorio e i detenuti del carcere, va a trovare le famiglie in difficoltà e le aiuta come può, organizza gruppi di preparazione ai Sacramenti e il catechismo, tiene i contatti tra le varie associazioni italiane e con il Consolato, cura personalmente una rubrica in italiano su ben quattro quotidiani locali, promuove momenti di condivisione come feste o gite fuoriporta. Tra le tante inizitive di don Egidio c’è stata anche una raccolta di fondi per permettere a una bambina di sottoporsi a una difficile operazione chirurgica alla trachea. «Le mie giornate – racconta don Egidio Todeschini – sono molto piene: al sabato e alla domenica ci sono le Messe in italiano da celebrare, e durante tutti gli altri giorni della settimana devo spostarmi molto per il territorio della Missione».

Insomma, don Egidio sa bene come impiegare il suo tempo all’insegna della solidarietà: e la voce si è sparsa fino al Quirinale che, su proposta del ministero degli Esteri, lo ha nominato cavaliere. «Mi fa davvero molto piacere – spiega il sacerdote – anche se la notizia mi lascia sorpreso, devo ammetterlo».

Don Egidio ormai si sente parte integrante della sua comunità: «Se mi manca Bergamo? Devo essere sincero: non più di tanto. Ormai sono lontano da trent’anni, ma i contatti con la mia terra d’origine li ho sempre mantenuti: per questo non ne sento la nostalgia. In fondo, in quattro ore di macchina posso essere a casa. E poi telefono sempre al vescovo Roberto Amadei e al vescovo ausiliare Lino Belotti, mi tengo in stretto contatto con loro e con i miei fratelli (don Egidio è il penultimo di dieci figli, ndr). A Berbenno ho ancora una sorella maggiore, Pierina. Mi conoscono tutti in paese e ho ottimi rapporti con il parroco».

Proprio il parroco di Berbenno, don Roberto Belotti, si congratula con lui: «Sono felice per il riconoscimento che ha ottenuto – dice il sacerdote –. È molto amato in paese e ogni mese ci manda i suoi articoli per il nostro bollettino parrocchiale». La sorella Pierina sente la sua mancanza: «È una persona davvero intelligente e un bravissimo sacerdote».

Il «sacerdote cavaliere» ha anche un altro amore: il giornalismo. È giornalista professionista e collabora con quattro testate della Svizzera e del Liechtenstein. Ha diretto per 16 anni il «Corriere degli italiani», settimanale della Missione cattolica in Svizzera, e ha pubblicato diversi libri su argomenti di attualità. L’ultimo s’intitola «La donna nel mondo», pubblicato a febbraio con la prefazione di Dacia Maraini e già in ristampa. «Per me la scrittura è un hobby, non ho mai smesso di pubblicare». E don Egidio, che quest’anno festeggerà il trentacinquesimo di ordinazione sacerdotale, sa stare al passo con i tempi: ha persino messo in rete personalmente il sito Internet «www.donegidio.it», punto di riferimento per la comunità italiana nel Liechtenstein, grazie anche ai suoi numerosi «link» di servizio per gli emigrati. Il cavaliere don Egidio insegna: la solidarietà si fa anche così.

(08/01/2004)

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