Se l’obiettivo è arrivare a una rete di 100 km di tubi entro il 2015, è chiaro che bisogna rimboccarsi le maniche, lasciarsi alle spalle gli intoppi passati (leggi via Garibaldi) e ripartire di buona lena. Ed è proprio questo il programma di A2A, che nelle scorse settimane ha presentato a Palafrizzoni uno schema sintetico dei cantieri che vorrebbe aprire nel 2009. Dentro, come ci si aspetta da ogni multiutility che si rispetti, c’è un po’ di tutto: dal gas all’illuminazione pubblica, dalle fognature al teleriscaldamento. È quest’ultimo aspetto a manifestare le novità più interessanti: l’azienda ha le idee piuttosto chiare su quali quartieri e vie vorrebbe allacciare al teleriscaldamento già per la fine del prossimo anno. Il piano, però, deve prima passare il vaglio del Comune. Che, appena uscito da un’estate decisamente calda dal punto di vista dei cantieri, prima di concedere le autorizzazioni ci va ben cauto.La proposta dunque è ancora tutta da vagliare, e solo dopo i necessari incontri tra l’azienda e Palafrizzoni (l’ultimo dei quali si è svolto ieri) si conoscerà il piano esatto dello sviluppo della rete per il 2009.Via Carducci e dintorniDalle prime indiscrezioni, tuttavia, trapela che la proposta di cantieri della multiutility possa riguardare, come asse principale, la via Carducci, nel tratto che va grossomodo da piazzale San Paolo a largo Tironi, per poi scendere per poche decine di metri lungo via San Bernardino, fino all’area ex Magrini, sede di un massiccio nuovo insediamento e, soprattutto, della centrale in cogenerazione Carnovali, uno dei punti nodali della rete del teleriscaldamento cittadina. L’impianto, sotterraneo, produce energia elettrica, e il calore sviluppato nel corso del processo non viene disperso, come avviene nelle centrali «normali», bensì riciclato e convogliato nei tubi che entrano nelle case e negli uffici allacciati al sistema, con un risparmio di combustibile calcolato intorno al 30%. I lavori lungo l’asse di via Carducci servirebbero a collegare questa centrale con quella di via Goltara, o meglio, con il tubo che da questa già raggiunge la zona del nuovo ospedale e prosegue in direzione Loreto. Si tratterebbe del secondo collegamento tra i due impianti: il primo, quello a nord, è già stato realizzato quest’estate passando da via Mazzini e via Garibaldi. La creazione di diversi collegamenti tra gli impianti di produzione di calore permette di costituire una maglia sempre più fitta nel sottosuolo cittadino, allargando il numero di utenti che possono accedere al riscaldamento pulito.Il nodo viabilitàL’estensione della rete lungo quest’asse, se approvata da Palafrizzoni, avrebbe prevedibili, non indifferenti ricadute viabilistiche: sarebbero infatti coinvolti via San Bernardino (nel tratto all’altezza del ponte della ferrovia), largo Tironi e via Carducci, snodi non proprio secondari per la circolazione in città. Ed è proprio questo a rendere difficile la valutazione da parte del Comune.Nel piano di sviluppo del teleriscaldamento inizialmente ideato da A2A per il 2009 rientrava pure un’altra area ultracritica, quella di via Paleocapa-San Giorgio, ma l’azienda ha poi deciso di far slittare al 2010 questo lotto per non mettere troppa carne al fuoco.Se la messa in cantiere della proposta su via Carducci, considerato l’impatto sulla mobilità, è tutt’altro che scontata, altre aree di espansione della rete potrebbero avere vita un po’ più facile. Il piano annovera pure, per il prossimo anno, l’arrivo del teleriscaldamento al Villaggio degli Sposi e alcuni piccoli completamenti a Loreto, tra via Pasteur e largo Ragazzi del ’99. Qualche ritocco pure in via Angelo Mai, che già quest’estate è stata interessata da un cantiere A2A, e via dei Carpinoni.Tutto in forse, però, fino al verdetto dell’amministrazione, che in queste settimane, insieme all’azienda, sta valutando tempi, modi e opportunità di apertura dei lavori.(04/12/2008)
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