Venerdì 4 maggio 135 mila dirigenti medici e non medici della sanità pubblica incroceranno le braccia per protestare contro il blocco del contratto, scaduto nel 2005. Salteranno 45 mila interventi chirurgici e 5 milioni di prestazioni sanitarie: dalle analisi ambulatoriali agli esami diagnostici, fino ai controlli veterinari nei mercati della carne e del pesce. Dovranno essere rimandati a data da definire.
Saranno garantite, ovviamente, urgenze ed emergenze. Tutte le sigle sindacali della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria e amministrativa del Sistema sanitario nazionale sciopereranno. «È la prima volta - sottolineano i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Aaroi (Anestesisti e rianimatori ospedalieri italiani), Anaao-Assomed (Medici dirigenti), Cimo (Medici ospedalieri) durante una conferenza stampa - che i medici, i chimici, gli amministratori, i veterinari, i sanitari del Sistema sanitario scioperano contro il governo Prodi».
Al centro della protesta l’adeguamento dell’indennità di esclusività (ferma a quella fissata nel ’99 e mai adeguata, nemmeno all’inflazione), la riduzione della precarietà ("per i precari del Sistema sanitario nazionale non c’è stata nessuna attenzione"), e la questione dell’intramoenia.
(02/05/2007)
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