Cronaca
Lunedì 01 Agosto 2005
La Regione frena sui centri commerciali Basta insediamenti fino a primavera 2006
Stop della Regione a nuovi centri commerciali e grandi supermercati, con oltre 2.500 metri quadrati di superficie. Il Pirellone ha infatti approvato una moratoria alle autorizzazioni, in conseguenza della quale in Lombardia non saranno più accettate domande fino al 31 marzo 2006. Entro quella data, infatti, dovrebbe essere approvato il nuovo piano del commercio per il 2006-2009 che fissa i limiti per i nuovi centri.Nel piano attuale, valido fino al 31 dicembre 2005, questi limiti sono già stati abbondantemente superati. Secondo l’assessore regionale al Commercio, Nicoli Cristiani, a Milano i limiti sono stati superati del 120%, a Sondrio del 200%, a Bergamo del 90%, mentre Brescia è al limite. Troppe nuove costruzioni senza controllo, quindi, e anche "qualche speculazione edilizia".
Da qui la decisione di una moratoria nelle province che hanno superato i limiti fino a marzo: nove mesi di stop che serviranno a realizzare un piano con più equilibrio fra la grande distribuzione e i piccoli negozi - ha detto Nicoli -, perchè se si continuano a costruire centri commerciali nelle periferie si arriva a desertificare il centro, con quartieri che restano quasi senza negozi>>. Insomma, anche nel 2006 si costruiranno nuovi supermarket, però le procedure saranno un po’ più rigide rispetto ad ora. Saranno sempre i Comuni a decidere se concedere autorizzazioni o meno, ma bisognerà fare in modo che un paese di mille abitanti non possa autorizzare un centro commerciale di 100 mila metri quadrati. La moratoria non soddisfa i Verdi, che avevano chiesto il blocco, anche delle domande pendenti, fino al 31 dicembre 2006, su modello di quanto ha già fatto il Piemonte.
La Lombardia - hanno commentato i consiglieri regionali Carlo Monguzzi e Marcello Saponaro - ha approvato solo qualche criterio più restrittivo delle domande future. Troppo poco, anche perchè i nuovi criteri entrano in gioco solo dopo che siano superati del 50% i limiti fissati dal programma triennale vigente. Ciò significa che nella maggior parte delle province lombarde le cose continueranno come oggi.
(01/08/2005)
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